Società

I maschi puntano più in alto

Alla maggiore età, le ambizioni professionali dei ragazzi sarebbero maggiori di quelle delle coetanee

13 ottobre 2020
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Una volta maggiorenni, i ragazzi hanno ambizioni professionali nettamente più elevate delle coetanee. Secondo uno studio, già dai 15 anni i giovani in generale adattano gli obiettivi alle possibilità che sembrano più realistiche relativamente al percorso formativo.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Social Change in Switzerland, è stata realizzata da Irene Kriesi e Ariane Basler, dell'Istituto universitario federale per la formazione professionale (IUFFP). Per metterla a punto hanno utilizzato i dati dell'inchiesta COCON, che interroga più di mille giovani fra i 15 e i 21 anni in merito alle loro ambizioni nel mondo del lavoro.

Stando allo studio, tali ambizioni sono influenzate da numerosi fattori, tra cui il tipo di formazione postobbligatoria seguita e il livello di istruzione dei genitori. Si perpetuano poi differenze tra i sessi per la strada professionale che si vuole intraprendere.

Ad esempio, al termine della scuola dell'obbligo, le adolescenti vogliono soprattutto diventare impiegate di commercio, medici o educatrici dell'infanzia. I maschi puntano invece a fare gli informatici, gli sportivi professionisti o i meccanici di auto.

Come detto, lo status dei vari lavori sognati è strettamente legato alla formazione postobbligatoria. Le 15enni che frequentano il liceo, oltre al medico e all'insegnante, hanno in testa occupazioni come la veterinaria o l'avvocata. Quelle che iniziano un apprendistato aspirano a professioni più modeste, come l'assistente sanitaria, la fiorista o l'impiegata in un negozio.

Tornando sulle divergenze fra generi, si nota che, a partire dai 18 anni, i maschi si dimostrano ben più ambiziosi. Lo scalino si attenua entro i 21 anni, ma persiste. Secondo le autrici dello studio, ciò può contribuire al fatto che le donne - nonostante migliori risultati scolastici - rimangano indietro sul mercato del lavoro.

L'istruzione di mamma e papà è un altro aspetto chiave. A parità di voti, i giovani con genitori che hanno seguito studi terziari puntano più in alto di quelli senza.

La ricerca fa poi notare come, malgrado la creazione negli anni '90 della maturità professionale e delle scuole universitarie professionali abbia di gran lunga migliorato la situazione, una parte degli apprendisti si trovi di fronte ostacoli considerevoli in materia di ammissione a determinati istituti. Ciò lascia presupporre che queste barriere impediscano di realizzare le proprie aspirazioni a chi le ha riviste verso l'alto durante il suo percorso formativo.

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