Società

#Nonostante tutto, saggezza da ‘muser’ di Marta Losito

È una delle star italiane del “musically”, ha milioni di follower, è una youtuber: ha 15 anni. E non ha pubblicato un libro, bensì un altro...

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20 aprile 2019
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Quando ho saputo dell’esistenza di Marta Losito, una scoperta in particolare mi ha colpito. Il suo “no” alla proposta di pubblicare un romanzo o una autobiografia. Cioè, la notizia ormai non è tanto che glielo abbiano proposto, ma che lei abbia declinato l’invito (per ora). Piuttosto, ha detto, una raccolta di pensieri, poesie, consigli, una sorta di diario.

Per gli esiliati dal mondo virtuale, e per chi semplicemente non lo sapesse, Marta Losito è una ragazzina di 15 anni. Una “youtuber” con centinaia di migliaia di “follower”, esperta in “musically”, vale a dire il talento di ballare e fingere di cantare, con ampio quanto abile uso del linguaggio mimico-gestuale, su brani pop-rap-trap celebri. Un nuovo canale in cui investire la propria creatività in modo quanto mai libero da vincoli, fondendo musica, espressività corporea, montaggio video e sonoro; ottenendo la massima resa con il minimo sforzo (basta un telefono), in termini sia di fruibilità del prodotto sia di pubblico potenziale.

Ma non è questo il punto. Del resto ho provato a chiedermi quali siano gli ingredienti di questo nuovo linguaggio capaci di catalizzare l’attenzione di milioni di adolescenti, inducendo molti e soprattutto molte di loro a passare ore davanti al telefono per improvvisarsi “muser”, che cosa alimenti e soddisfi questo bisogno di identificazione, riconoscimento, sentirsi parte di una comunità; ma senza trovare davvero risposta, se non un indizio in quel mix esplosivo di innocenza e sicurezza, narcisismo e (auto)ironia.

No, il punto in questo momento è che c’è stato qualcuno, un essere umano adulto, che ha proposto a Marta Losito, 15 anni, di pubblicare una sua biografia, o in via subordinata un romanzo. E che è stata lei a dire “no”: troppo giovane per la prima, non all’altezza di scriverlo da sola il secondo. Quindi ha optato per ‘#Nonostante’, il suo libro di pensieri che ad ogni presentazione richiama nugoli di adolescenti adoranti. Una certa editoria, pronta a cavalcare i fenomeni sociali, si è subito gettata in modo spregiudicato su Marta come su altre ragazzine.

La sorpresa è che queste, a volte, dimostrano ben altro senso della misura. Forse, ci voglio credere, perché nella loro vita c’è anche la scuola: «Ho voti alti – ha rivendicato Marta – perché l’importante è essere convinti di farcela: studio in treno e negli spostamenti, i compagni di classe mi sostengono e i professori sono molto più disponibili e comprensivi di quanto immaginassi». Di farcela, di crescere.

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