Scienze

Dall’intelligenza artificiale un aiuto per combattere l’ictus

Un sistema innovativo permette di ridurre i tempi di diagnosi. Trattamenti più mirati e tempestivi, ripresa con meno strascichi

Importanti novità nel trattamento di un ictus
(Ti-Press)
31 dicembre 2022
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Grazie all’intelligenza artificiale, il numero di pazienti con effetti minimi o nulli derivanti da un ictus è triplicato nel Regno Unito. Un risultato raggiunto grazie al sistema Brainomix e-Stroke, sviluppato da un’azienda di Oxford, che riduce la diagnosi di oltre un’ora. Il suo utilizzo in 111’000 casi di sospetto ictus ha aumentato la percentuale di pazienti senza disabilità o con disabilità lieve dal 16% al 48%.

L’intelligenza artificiale fornisce un supporto decisionale nell’interpretazione delle scansioni cerebrali, per consentire al paziente "di ricevere il trattamento giusto, nel posto giusto e al momento giusto", sottolinea il Ministero della Salute britannico. Ogni anno nel Regno Unito più di 85’000 persone vengono colpite da ictus.

Ogni minuto è importante

Il Dipartimento della Salute cita l’esempio di Carol Wilson, assistente di un insegnante e nonna, che nel giugno 2021 ha sofferto di forti crampi e ha perso rapidamente la vista e l’uso degli arti. Il software le ha permesso di diagnosticare rapidamente un coagulo di sangue nel cervello e di optare per una trombectomia.

«Sono stata in grado di sedermi e mandare messaggi alla famiglia il giorno stesso, e di tornare a casa e camminare circa due giorni dopo l’ictus», ha testimoniato.

«Ogni minuto risparmiato durante la valutazione iniziale in ospedale di persone con sintomi di ictus migliora drasticamente le possibilità del paziente di lasciare l’ospedale in buona salute», ha dichiarato in un comunicato il dottor Timothy Ferris, direttore della trasformazione del sistema della salute pubblica.

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