Scienze

Sensore biodegradabile sottopelle rileverà efficacia farmaci

Più sottile di un francobollo, biocompatibile e bioriassorbibile. Aprirà la strada a nuove procedure cliniche e diagnostiche

Dopo giorni, si degraderà all’interno del corpo, senza necessità di rimozione chirurgica
23 giugno 2022
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Un sensore più sottile di un francobollo, biocompatibile e bioriassorbibile, impiantabile sottopelle riuscirà a monitorare in tempo reale alcuni parametri del corpo come il pH e l’efficacia dei farmaci somministrati, aprendo così la strada a nuove procedure cliniche e diagnostiche. È il risultato di una ricerca del team d’ingegneri elettronici del Dipartimento d’Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, coordinati da Giuseppe Barillaro, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e Surflay Nanotec GmgH di Berlino.

"Il livello del pH, da cui emerge un’eventuale acidificazione dei tessuti – afferma Giuseppe Barillaro – è, tra l’altro, indicativo dell’insorgenza e della progressione di malattie come il cancro e problemi cardiaci. Finora la misura del pH viene svolta con analisi di laboratorio, che richiedono in genere il prelievo di fluidi corporei e non riescono a misurare l’eventuale acidificazione di una zona d’interesse specifico con elevata accuratezza. Il nostro sensore, costituito da una membrana di silicio nanostrutturato ricoperta da un polimero fluorescente, riesce a fornire un risultato immediato, accurato e soprattutto continuo nel tempo del livello di pH nel tessuto d’interesse. È sufficiente illuminare la zona della pelle in cui il sensore è impiantato con una luce verde ed esso emetterà una luce rossa più o meno intensa, indicativa del livello di pH. Infine, il sensore, che funzionerà per circa 5 giorni, si degraderà dopo l’uso all’interno del corpo, senza necessità di rimozione chirurgica".

Il ricercatore dell’ateneo pisano, Alessandro Paghi, sottolinea come lo studio abbia "dimostrato che può essere realizzato un sensore chimico non solo impiantabile, ma anche biodegradabile, una scoperta che apre la porta a innumerevoli applicazioni in ambito biomedico".

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