Scienze

Coronavirus: studio svizzero, poco ossigeno anche dopo mesi

Lo studio condotto all'Inselspital di Berna ha mostrato che il virus, in seguito a infezioni acute, lascia tracce nei polmoni anche dopo otto mesi

Sintomi che durano a lungo
(Keystone)
7 gennaio 2021
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Guariti, ma non sani: uno studio svizzero pubblicato sulla rivista "European Respiratory Journal" mostra che pazienti colpiti da forme gravi di Covid-19 hanno a che fare per mesi con un apporto insufficiente di ossigeno.

Sempre più studi in tutto il mondo analizzano le conseguenze a lungo termine del coronavirus. Nel quadro dello "Swiss national Covid-19 lung study" sono stati presi in considerazione dati di nove ospedali elvetici e si è giunti alla conclusione che il virus, in seguito a infezioni acute, lascia tracce nei polmoni anche dopo otto mesi.

La squadra della pneumologa Manuela Funke-Chambour, dell'Inselspital di Berna, ha preso in esame i dati di 113 pazienti, dei quali 66 che hanno affrontato sintomi da gravi a critici e 47 da medi a gravi, si legge in un comunicato odierno del nosocomio.

Se il secondo gruppo ha dimostrato recuperi praticamente totali, nel caso del primo i problemi hanno continuato a trascinarsi. Dopo quattro mesi, in alcuni casi l'apporto di ossigeno era inferiore di almeno un quinto rispetto a un individuo sano. "È importante che la sofferenza di queste persone venga preso sul serio anche dopo che il virus è stato sconfitto", ha detto all'agenzia Keystone-ATS Funke-Chambour.

Non solo persone a rischio

La maggioranza dei pazienti interessati da questa evoluzione fanno parte dei gruppi a rischio: anziani, sovrappeso o con pressione elevata. "La distinzione è importante, in questo modo si può agire sulla prevenzione per le persone a rischio, ad esempio attraverso la vaccinazione", ha sottolineato la specialista. Casi gravi si sono tuttavia sviluppati anche fra persone non a rischio.

Un altro sintomo riscontrato sul lungo termine è la stanchezza cronica, un fatto tuttavia non spiegabile con i soli polmoni e che coinvolge presumibilmente funzionamenti neurologici, ha spiegato Funke-Chambour.

Tornando ai polmoni, ancora non è chiaro se alcuni danni provocati dal virus nei pazienti gravi arriveranno a guarigione totale oppure no. Per poter far luce sulla vicenda, le persone con sintomi sul lungo termine verranno analizzati per oltre un anno nel quadro di uno studio specifico. Quel che è certo, ha sottolineato la pneumologa, è che un alto

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