
Un ittiosauro anfibio: detta così può sembrare poca cosa, ma la scoperta è importante, innanzitutto perché colma una lacuna nei reperti fossili, mostrando come appunto l'ittiosauro – un rettile marino vissuto 250 milioni di anni fa – sia passato dall'acqua alla terraferma.
Il fossile, lungo una cinquantina di centimetri e trovato nella provincia cinese di Anhui, è caratterizzato da pinne e polsi flessibili e da ossa più spesse, in accordo con quanto previsto da alcune teorie di biologia evolutiva, ma l'importanza della scoperta va al di là della biologia, come ha spiegato Ryosuke Motani, il professore dell'Università della California a Davis che ha guidato il gruppo di scienziati autore della scoperta appena pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature.
L'ittiosauro è infatti vissuto 4 milioni di anni dopo la peggiore estinzione di massa nella storia della Terra, la cosiddetta Grande morìa, avvenuta 252 milioni di anni fa durante la quale scomparvero il 96% delle specie marine e il 70% delle specie di vertebrati terrestri. Una perdita di biodiversità incredibile, da studiare sia per quanto riguarda le cause – tra le ipotesi, anche un cambiamento climatico – sia per quanto riguarda le conseguenze, in particolare come è ripreso lo sviluppo della vita sulla Terra dopo una simile estinzione. E proprio su quest'ultimo aspetto qualche risposta potrebbe arrivare dall'ittiosauro anfibio, un predatore passato dai mari alla terraferma.