Sogno o son Festival

Sanremo, canzoni e trattori del giorno zero

Meno uno al quinto Festival di Amadeus. ‘Gli agricoltori? Se arrivano li faccio parlare’. Nella ritrovata soffitta dell'Ariston, primi discorsi ufficiali

Dalla prima conferenza stampa
(laRegione)

La ditta di automobili giapponesi specializzata in fuoristrada, la coloratissima azienda di make-up, l'ente nazionale degli idrocarburi, la nota bevanda gassata con l'ingrediente segreto, la nota ditta di divani dalle mille scontistiche in rappresentanza dei simpatici artigiani della qualità. E la nota compagnia marittima che attracca in rada ogni sera, carica il pubblico e poi prende il largo, e con un gioco di luci restituisce alla città un gigantesco ‘Sanremo si ama’.

È il giorno zero del Festival di Sanremo, e ‘Sanremo si ama’ anche per gli sponsor, prime voci nella sala stampa del Roof dell'Ariston, spazio riconquistato dopo alcuni anni di isolamento nella bella stanza sopra le slot machine del Casinò. Con le scrivanie nuove e tanto blu Rai, “pare essere tornati al 2020’, esordisce Amadeus al suo quinto mandato, con l'azienda ai lati che non disdegnerebbe il sesto. ‘Ama’ parla dopo che il sindaco di Sanremo ha espresso tutta la sua felicità, dopo i vertici Rai che annunciano visioni in Ultra-HD e, soprattutto, il ritorno del ‘Viva Rai Due!’ notturno, dove notturno è un eufemismo.

Radio e trattori

Il 33% delle radio, che tanto preoccupa la stampa per le coedizioni di alcuni brani con alcuni grandi network radiofonici, è il primo tema di giornata, ma la divisione in tre fasce – network, “areali” (grosse senza essere network) e localissime – garantirà l'equità. Il tema è interrotto da Fiorello, che finge di essere qui per caso e prende posto sul bancone. Temete che arrivino i trattori, chiedono dalla sala? Fiorello: “Sarebbe bene che arrivassero, perché un posto così dove lo trovi?”; Amadeus: “Se arrivano, li faccio salire sul palco”; Fiorello: “Sai chi li guiderà? Al Bano”.

Giorgia Meloni e l'intelligenza artificiale

Altri temi. Il ritorno della lingua napoletana al Festival: “Conosco Geolier, la forza di questo ragazzo e quella del movimento napoletano nuovo, fortissimo. E non è più solo un movimento napoletano solo per Napoli ma per l'Italia intera. E dico che è bello sentir cantare in napoletano”. Chiede il giornale della famiglia Berlusconi: “Sarà davvero un Festival meloniano?”. Amadeus: “L'azienda mi ha solo augurato buon lavoro. I miei sono Festival mai schierati, né a destra né a sinistra, tanto che in passato sono stato attaccato da entrambe”.

L'intelligenza artificiale? “Può essere di grande aiuto per tante cose, va utilizzata per quello che occorre, ma non sostituirà mai un cantante in gara, un direttore d'orchestra. Io non mi preoccuperei, da questo punto di vista”. Poi, ‘finalmente’, il sesto Sanremo? “Credo che tutte le cose debbano a un certo punto terminare, e che i cinque anni siano sufficienti per chiudere con una festa bellissima”. Le presenze istituzionali? “Non ce ne saranno”. Quanto alla classifica, “chiunque volesse provare a stilare una Top 5 in anticipo, potrebbe sbagliare. Credo che ci sarà una sorpresa che nessuno si aspetta...”.

‘Un paio di cose personali’

Nessun monologo da parte dei co-conduttori, in questo Sanremo, ma “un paio di cose personali”: Giovanni Allevi (di mercoledì), ancora in lotta con la malattia, ma che torna a suonare; la madre di Giovanbattista Cutolo, a ricordare il figlio ucciso a Napoli per uno scooter parcheggiato male (di martedì); Stefano Massini e Paolo Jannacci (di giovedì) con una canzone che fa riferimento alle morti sul lavoro. A chi chiede se trenta canzoni non siano troppe, Amadeus risponde: “Sì, ci ho pensato fino all'ultimo, ma non riuscivo a togliere nessuna delle trenta. Quest'anno, comunque, non ci sono cantanti internazionali, il tempo che dedicherò alla serata sarà il medesimo”.

Davanti al Roof pronto a trasferirsi qualche piano sotto, nell'Ariston pronto per le prove generali aperte dai Negramaro, Fiorello anticipa un John Travolta inedito e un Russell Crowe, “ancora tutto da decidere”. E non vede l'ora di fare il co-conduttore, perché il sogno di ogni artista è quello di dire “Con il codice 02 canta Geolier, che ha un nome che ti sloga la mascella. E poi ‘dirige il maestro...’”.


laRegione
Con Fiorello

Il sistema di voto

Per gli amanti della trasparenza e per i complottisti del “tanto vince Angelina perché ha la manager potente”, chiudiamo con le modalità di voto di quest'anno: il giudizio della prima serata – cantano tutti e 30 i Big – sarà affidato interamente alla Sala Stampa; nella seconda e terza serata, 15 cantanti per volta e voto aperto alla giuria delle radio e al televoto. La cosa avviene specularmente per la serata del giovedì; di venerdì, serata delle cover, il televoto conterà per il 34%, radio e sala stampa per il 33. La serata finale: una volta svelata la classifica provvisoria, frutto della media delle serate precedenti, torna il televoto, al termine del quale sarà definita un'ultima Top 5, votata da tutti e tre gli organi giudicanti.

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