il bastiancontrario

Le sfide presenti e future del Festival

Prosegue la 74ª edizione, presto per un giudizio sul nuovo direttore. Ma forse tardi per iniziare a pensare al dopo Solari…

10 agosto 2021
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Superato il week end di paura per le condizioni meteo, il festival e il suo fedele pubblico di giornalisti e amici affrontano la seconda settimana pieni di speranze e di aspettative. La prima scommessa era il nuovo direttore sulle cui scelte non vogliamo esprimere giudizi. Per il momento nessuna critica: certo non posso dire che mi siano piaciuti tutti i film, questo è normale, ma non posso nemmeno dire di aver visto film indegni di essere presentati a un festival. Qualche perplessità però voglio dirla sulla scelta di presentare ‘Monte Verità’ di Stefan Jäger sulla piazza: film debole ma soprattutto incapace di comunicare l’utopia di questo movimento. Come è stato fatto giustamente notare, sembra più uno spot turistico sulla regione di Ascona…

Auguri dunque a Giona Nazzaro, sicuro che non saremo delusi dalle sue scelte e nemmeno da quelle future, perché è importante che il nuovo direttore abbia la possibilità di sviluppare le proprie idee nel tempo.

Ma dimenticata la passata direzione – che forse non ha fatto danni ma assieme alla pandemia ha fatto perdere al festival un anno prezioso – Locarno dovrà affrontare al più presto una nuova sfida, sicuramente difficile ma non insormontabile se affrontata per tempo: la ricerca del futuro presidente.

Ci auguriamo evidentemente che Marco Solari conservi il suo entusiasmo per ancora moltissimi anni, soprattutto se pensiamo all’enorme lavoro da lui fatto negli ultimi dieci anni, sia a livello organizzativo riuscendo a dare al festival una struttura professionale, sia a livello politico convincendo Cantone e Confederazione ad aumentare la partecipazione finanziaria. Non dimentichiamo i buoni, ottimi rapporti con il mondo della finanza e della sponsorizzazione, raggiungendo anche qui un livello professionale molto alto. Certo Solari non è Nembo Kid, non ha fatto tutto da solo, è stato capace di scegliere preziosi collaboratori, ma ora il suo obiettivo deve essere quello di individuare al più presto un valido successore, introdurlo e accompagnarlo per il periodo necessario. Mi rendo conto che non è facile, abbiamo detto che non esiste una laurea di “direttore di festival” e non esiste nemmeno quella di “presidente”… Forse sarà necessario cambiare formula, andare alla ricerca di un "Pdg", Presidente direttore generale, un manager di alto livello che bisognerà evidentemente retribuire adeguatamente, ma attualmente il budget del festival tocca i 13 milioni. Forse invece sarà possibile individuare nel mondo politico o economico qualcuno interessato (e soprattutto in grado!) di affrontare questa sfida.

Deve essere per forza ticinese? Forse non è necessario, ma dubito che la politichetta ticinese sarebbe capace di accettare qualcuno che “l’è mia vun di noss…”, come qualcuno dei soliti sicuramente direbbe… Ma certo il futuro presidente deve conoscere molto bene il Ticino (e Locarno…) ed evidentemente anche la Svizzera politica, economica e culturale. Non deve necessariamente essere un “clone” di Solari, mi rendo conto che è un compito non facile quello che il consiglio direttivo deve affrontare, ma è un compito molto urgente che non può essere rinviato.

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