Culture

L’Usi si presenta alla cittadinanza

Presentato il programma di UniVerso, la giornata di porte aperte voluta dalla rettrice per presentare alla popolazione la comunità accademica

30 aprile 2025
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Andando alla conferenza stampa di UniVerso, la giornata di porte aperte dell’Università della Svizzera italiana che si terrà sabato 10 maggio, si passa “sotto il cubo”, il blocco dell’edificio principale del Campus Ovest di Lugano che ospita mensa e auditorio. Non uno dei tanti “non luoghi” di passaggio, soprattutto da quando al solito via vai di studenti e studentesse si è aggiunto Yuri Catania. L’artista sta realizzando un’opera partecipativa di street art che sarà ufficialmente inaugurata il 10 maggio: un mosaico di un migliaio di volti della comunità dell’Usi in un cerchio abbellito dai fiori che caratterizzano i lavori di Catania (e che ritroviamo anche in altri spazi dell’università).

L’idea alla base di quest’opera è rappresentare visivamente quello che l’Università della Svizzera italiana vuole essere: non solo un luogo di ricerca e di insegnamento, ma «una comunità fatta di volti, di storie, differenze e legami», per riprendere le parole della rettrice Luisa Lambertini. «Un’opera che non solo abbellisce i nostri spazi, ma li racconta e ci ricorda che l’università è innanzitutto un luogo fatto di persone».

Sei idee per una università

L’opera di street art di Yuri Catania riassume questa idea di una comunità accademica che non rimane chiusa nella proverbiale torre d’avorio e anzi vuole aprirsi alla società non solo tramite ricerche e scoperte. Ma UniVerso è anche molto altro: la giornata di porte aperte che si aprirà a mezzogiorno – subito dopo il momento più istituzionale del Dies academicus – sarà l’occasione per scoprire quella che fa l’Università della Svizzera italiana evitando i toni più accademici. Anche per questo le attività non saranno raccolte intorno a facoltà e istituti, ma a sei parole chiave che riassumono quello di cui si occupa l’Usi: stelle, cellule, circuiti, spazi, segni e numeri. Stelle, vale a dire astronomia, cosmologia e riflessioni sull’universo; cellule, ovvero medicina e scienze della vita; i circuiti dell’informatica, della robotica, dell’intelligenza artificiale; gli spazi dell’architettura, del design, del movimento; i segni della comunicazione, della letteratura e dell’inclusione e infine i numeri della matematica, della statistica e dell’economia. «UniVerso è questo, un intreccio di linguaggi, un’esperienza che stimola la mente, ma anche l’immaginazione, l’emozione e il senso di comunità», ha spiegato la rettrice che ha fortemente voluto questo progetto fin dal suo arrivo all’Usi nel 2023.

Le 36 attività si rivolgono a tutta la popolazione, da bambini e famiglie a giovani e adulti curiosi. Un planetario, una cellula gigante, un ospedale per pupazzi e anche galline per riflettere sulla sostenibilità; sarà possibile abitare la Luna, programmare robottini, osservare il Sole, disegnare animali spaziali, lasciarsi affascinare dalla magia dei libri e dei numeri, esplorare il mondo dei media con tutti i sensi, vedere in azione macchinine a guida autonoma e molto altro.

Momento particolare sarà l’aperitivo scientifico in programma alle 18 nell’Aula Magna. Il punto di partenza è la più classiche delle domande esistenziali: “Da dove veniamo?”. A raccogliere la sfida di questa domanda, da una parte ci sarà Edwige Pezzulli, ricercatrice dell’Istituto nazionale di astrofisica e divulgatrice scientifica, dall’altra la Compagnia Finzi Pasca con una installazione artistica realizzata dalla Compagnia Finzi Pasca, con scenografia di Hugo Gargiulo, musiche di Maria Bonzanigo e video di Roberto Vitalini.

La giornata, come detto, inizierà alle 12. Il programma completo della giornata è sul www.universo.usi.ch, dove ci si può anche iscrivere all’aperitivo scientifico (per le altre attività ci si potrà iscrivere il giorno dell’evento). Il Campus Ovest ospiterà inoltre uno street food festival che proseguirà fino alle 21, permettendo di fare una pausa tra un’attività e l’altra. «L’obiettivo della giornata è permettere alla popolazione di scoprire di cosa cosa si occupa l’Università e perché c’entra con tutti noi», ha concluso Luisa Lambertini.