laR+ Culture

Negli archivi delle Ricerche musicali

Incontriamo Anna Ciocca-Rossi, nuova presidente dell’Associazione Rmsi. Il 29 aprile, la Biblioteca Cantonale di Bellinzona ospita un incontro pubblico

Jesinghaus 140.4 - Illustrazione ticinese, 1° aprile 1944: manifestazione in onore di Wilhelm Backhaus a Lugano indetta dalla Biblioteca Walter Jesinghaus
24 aprile 2025
|

Martedì 29 aprile alle 18, la Biblioteca Cantonale di Bellinzona accoglierà un incontro pubblico promosso dall’Associazione Ricerche Musicali della Svizzera Italiana (Rmsi), sezione italofona della Società Svizzera di Musicologia, per valorizzare il cospicuo complesso di documenti che formano il proprio Fondo, depositato all’Archivio di Stato. In vista dell’evento, abbiamo incontrato Anna Ciocca-Rossi, nuova presidente dell’Associazione Rmsi, per fare il punto sulla situazione attuale e approfondire obiettivi e attività dell’Associazione.

Da quanto tempo è attiva l’Associazione e quali sono stati, finora, i suoi principali ambiti di ricerca?

La ricerca musicale nella Svizzera italiana ha radici profonde, ma è solamente nel 1970 che si concretizza la nascita di un’Associazione con questo scopo specifico, grazie all’iniziativa di Bruno Amaducci, Carlo Piccardi e Roberto Dikmann. Si trattava in particolare di salvare l’archivio privato di un musicologo, musicista e compositore di origini ticinesi, Walter Jesinghaus, che dal 1935 aveva intrapreso una vasta ricerca sulla musica ticinese (Ricerche musicali nel Ticino). Il suo impegno straordinario aveva portato anche alla riscoperta di compositori antichi della Svizzera italiana, le cui opere, da lui trascritte, vennero eseguite negli anni 40 in emissioni radiofoniche alla RSI. Nel 1942 Jesinghaus fondò la sua Biblioteca per la consultazione di documenti e per la promozione di manifestazioni musicali.

Gli scopi dell’Associazione Rmsi furono da subito quelli di raccogliere e archiviare qualsiasi tipo di documento significativo per lo studio della nostra storia musicale, divulgarlo, e incentivare la ricerca e sostenerne le pubblicazioni. Nascono così il Fondo Ricerche musicali nella Svizzera italiana, il Dizionario dei musicisti della Svizzera italiana, le inchieste e gli studi sulla musica liturgica e religiosa, sulle corali, sugli organi, sulle campane e sulle bande della Svizzera italiana, nonché su musicisti e compositori del territorio e sul territorio. Le pubblicazioni, gli studi e i risultati di questo incredibile attivismo sono a disposizione di tutti sul sito dell’Associazione www.ricercamusica.ch, dal quale è possibile accedere anche alla ricerca nel Fondo e al Dizionario dei musicisti.

In che modo l’Associazione Rmsi collabora con istituzioni musicali o culturali presenti sul territorio della Svizzera italiana?

È compito dell’Associazione essere presente come ‘antenna’ all’interno delle istituzioni musicali e culturali della Svizzera italiana, sia per captarne gli sviluppi, sia per individuare possibili sinergie in àmbiti musicali e musicologici. Inoltre, è fondamentale per l’Associazione creare interazioni e collaborazioni. Quest’anno, ad esempio, il nostro ciclo annuale di conferenze Incontri, è stato organizzato in collaborazione con il Conservatorio della Svizzera italiana, con 900presente, con LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito di Lac edu, e in parte inserito nel Focus Berio 2025, rassegna di eventi organizzata in occasione del centenario della nascita di una delle più importanti figure dell’avanguardia europea del ’900.

Quali sono i progetti attualmente in corso o in fase di sviluppo? Ci sono pubblicazioni o iniziative particolarmente significative all’orizzonte?

Oltre al continuo e imprescindibile lavoro dell’Associazione per l’aggiornamento e la divulgazione del Fondo, del Dizionario dei musicisti e degli studi a oggi compiuti, risulta attualmente prioritario rilanciare l’interesse e la passione per la ricerca musicale nella Svizzera italiana, soprattutto nelle generazioni più giovani. Dopo l’enorme lavoro intrapreso nei primi decenni e i vasti studi e pubblicazioni dei quali Carlo Piccardi è, e rimane figura di riferimento insostituibile, è nostro compito portare a compimento alcune pubblicazioni rimaste in sospeso e suggerire ai nostri musicologi nuovi temi di ricerca. È quello che faremo martedì 29 aprile a Bellinzona durante la conferenza dell’Associazione Rmsi: con Pio Pellizzari presenteremo la storia del Fondo e la sua attuale struttura. Inoltre, entreremo in alcune delle oltre 1’240 scatole che compongono questo ormai cospicuo complesso di Archivi, sia per stuzzicare la curiosità dei presenti, sia per concretizzare possibili àmbiti di studio per futuri progetti.

Come si articola il rapporto tra ricerca musicologica e divulgazione al grande pubblico?

Le nostre conferenze sono di carattere divulgativo e rivolte a un pubblico interessato ma non specialistico. Per fare divulgazione occorrono innanzitutto alte e ampie competenze e conoscenze, poi la capacità di sintetizzare e di trasmettere in maniera interessante e appassionante i risultati dei propri studi. Vi è inoltre un importante canale divulgativo che va ulteriormente implementato: quello tra ricerca musicologica e pratica musicale, per entrambi di vitale importanza, poiché di reciproco sostegno e stimolo.

Quali sono le principali sfide per chi fa ricerca musicologica oggi, in un contesto sempre più digitalizzato e interdisciplinare?

La digitalizzazione e l’interdisciplinarità sono realtà ormai consolidate e sono una sfida costante per tutti noi. Per la nostra Associazione e per la ricerca in generale, fondamentali sono i supporti forniti dall’Archivio di Stato del Canton Ticino, dalla Fonoteca nazionale svizzera e dal Sistema delle biblioteche ticinesi. Tra le sfide più complesse vi è quella finanziaria: occorrono investimenti per aggiornare l’attuale Dizionario dei musicisti Svizzera italiana, che è inserito nel Dizionario di musica svizzero e per offrire borse di studio a giovani ricercatori. Chiunque può sostenere l’Associazione, che dal 1996, con il sostegno di Swisslos, opera quale sezione della Società svizzera di Musicologia, e diventare socio attivo o sostenitore scrivendo a info@ricercamusica.ch. Al medesimo indirizzo ci si può annunciare per partecipare alla conferenza di Bellinzona.