Culture

Lo scrittore Adolf Muschg compie 90 anni

Instancabile spirito critico della Svizzera tedesca, lo scrittore zurighese ha oltre quaranta libri al suo attivo

Adolf Muschg
(Keystone)
12 maggio 2024
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Lo scrittore Adolf Muschg, instancabile spirito critico della Svizzera tedesca, compie domani 90 anni. Con oltre quaranta libri al suo attivo, alcuni dei quali tradotti anche in italiano, lo scrittore zurighese è entrato a far parte della ristretta schiera dei rinomati autori svizzeri.

Muschg è diventato più silenzioso. Sono circa sei mesi che non appare in pubblico. I media non gli chiedono più di commentare tutto e il contrario di tutto.

Nel suo ultimo romanzo "Aberleben", uscito nel 2021, Muschg narra la storia di un autore anziano che interrompe le cure per il cancro, abbandona la moglie e la Svizzera per scrivere un nuovo romanzo. L'autore soffre della stessa malattia, che ha evocato apertamente in un'intervista alla NZZ.

Muschg vive a Männedorf, su una collina che sovrasta il lago di Zurigo, con la sua terza moglie, Atsuko Kanto. È qui, sulla cosiddetta Goldküste, che ha avuto le prime esperienze con l'establishment borghese, al quale si è ripetutamente confrontato con i suoi saggi sulla Svizzera, ad esempio nel volume "O mein Heimatland" (1998).

Riconoscimenti degni di nota

Nel 2019, all'età di 75 anni Muschg è stato insignito del premio Gottfried Keller per la sua opera letteraria. Quattro anni prima ha ricevuto il Gran Premio svizzero di letteratura per l'insieme della sua opera. Nel 1994 si è aggiudicato il Premio Büchner, la più alta distinzione letteraria in Germania. È stato inoltre il primo svizzero a presiedere l'Accademia delle arti di Berlino dal 2003 al 2006.

Nato il 13 maggio 1934 a Zollikon, nei pressi di Zurigo, Muschg ha studiato germanistica, anglistica e filosofia a Zurigo e Cambridge e ha poi intrapreso la carriera universitaria. Dal 1962 al 1964 è stato docente alla Tokyo Christian University.

Il Giappone è l'amore della sua vita, vi ritornerà spesso. Il Paese del Sol Levante costituisce anche una parentesi narrativa nella sua opera, dal suo esordio "Im Sommer des Hasen" (1965) a "Heimkehr nach Fukushima" (2018).

Nel 1970 Muschg assume la cattedra di letteratura al Politecnico federale di Zurigo (ETH), che manterrà fino al 1999. La combinazione di scrittura e riflessione diventa uno dei suoi marchi di fabbrica. I suoi libri si distinguono per la loro abilità compositiva e stilistica. A volte l'autore-professore tesse una rete di motivi e allusioni, altre volte l'abile narratore seduce con arguzia giocosa nei suoi testi.

L'Opus Magnum

Nel romanzo di mille pagine "Der rote Ritter" (1993) questi due talenti coesistono. L'opera è il frutto di un dialogo decennale con Parsifal, il cercatore del Santo Graal, e allo stesso tempo con sé stesso. Il romanzo su un'utopia e il suo fallimento, sull'amore e la morte, getta abilmente un ponte tra il saggio e la narrazione, la finzione letteraria e lo sgomento personale.

Nella sua attività di insegnamento accademico, ha ripetutamente cercato vie d'uscita dal sistema universitario.

‘Nemico del popolo’

Non è un "nemico del popolo", come lo aveva apostrofato l'allora consigliere federale Christoph Blocher nel corso di un dibattito sull'oro nazista nel 1997. In ogni caso all'estero, lo scrittore di Männedorf è considerato un intellettuale svizzero critico e aperto sul mondo.

Muschg è membro del Partito socialista svizzero, è stato cofondatore dell'associazione di scrittori critici, il "Gruppo di Olten" (1971-2022) e si è candidato al Consiglio degli Stati a metà anni 70.

Ha inoltre collaborato alla revisione totale della Costituzione federale svizzera e ha fondato un gruppo di riflessione interdisciplinare, il "Collegium Helveticum", all'ETH di Zurigo.

I suoi contributi politici, in particolare, hanno portato a discussioni talvolta accese tra il pubblico svizzero. Con Gottfried Keller come figura guida, il cittadino Muschg è sempre stato un convinto e persistente sostenitore di una patria cosmopolita e liberale che si considera anche parte dell'Europa.

La scrittura è la sua "deformazione esistenziale", come ha affermato una volta, e la letteratura è una forma di messa in discussione, anche di sé stesso.

Viaggio in Giappone

Nel 2022, il regista Erich Schmid gli dedica un documentario "Muschg - Der Andere" (Muschg - L'altro). All'inizio del film, l'autore legge un estratto del suo libro "Heimkehr nach Fukushima". Svela la sua infanzia, con un padre che alla sua nascita aveva 60 anni e una madre in preda a gravi depressioni.

Il film termina con la visita di un tempio a Kyoto. Le persone sono più importanti delle opere letterarie, afferma Muschg, seduto su una panchina in un parco alla fine del documentario: quelle persone che gli hanno permesso "di vivere bene con sé stesso".

Fra le sue opere tradotte in italiano vanno menzionate "Storie d'amore" (1990) e "Almeno per cominciare" (2014).