Internazionalmente noto per i suoi studi sui movimenti collettivi e i processi amorosi, era nato a Piacenza 93 anni fa
Francesco Alberoni, è morto nella sera di ieri, 14 agosto, all'età di 93 anni a Milano. Il sociologo, giornalista e scrittore si è spento al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali.
Noto in tutto il mondo per i suoi studi sui movimenti collettivi e i processi amorosi, Alberoni era nato a Piacenza il 31 dicembre del 1929. Docente di sociologia all'università di Milano dal 1964, si è occupato di comunicazioni di massa, di fenomeni migratori, di partecipazione politica in Italia. Tra le sue opere più celebri, ‘Movimento e istituzione’, ‘L'élite senza potere: ricerca sociologica sul divismo’, ‘L'Italia in trasformazione’, ma anche ‘Innamoramento e amore’, ‘L'erotismo’, ‘L'arte del comando’, Sesso e amore’, ‘Leader e masse’, ‘Lezioni d'amore’, ‘L'arte di amare. Il grande amore erotico che dura’.
Membro del Consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci di presidente della Rai nel 2005, Alberoni è stato anche editorialista del Corriere della Sera, che dal 1982 al 2011, ogni lunedì, ha ospitato in prima pagina una sua rubrica intitolata ‘Pubblico e privato’. Nel 2015 è stato pubblicato il volume antologico ‘Il tradimento. Come l'America ha tradito l'Europa e altri saggi’, mentre è del 2016 il saggio ‘L'arte di avere coraggio’.
Francesco Alberoni è stato anche rettore dell'Università di Trento dal 1968 al 1970.