Culture

Il Museo Nazionale del Brasile non c'è più

Un violento incendio ha distrutto il Palazzo di San Cristoforo a Rio de Janeiro. Il vicedirettore: una catastrofe totale, 200 anni di memoria andati in fumo.

(Keystone)
3 settembre 2018
|

Il Museo Nazionale del Brasile, il più antico del Paese sudamericano e una delle più prestigiose istituzioni di storia naturale ed antropologia delle Americhe, è stato totalmente distrutto da un violento incendio, scoppiato nella notte di domenica per cause ancora da accertare, che ha causato un disastro irreparabile per la cultura a livello mondiale.

Le fiamme sono divampate intorno alle 19.30 (era circa mezzanotte e mezza in Svizzera) nel Palazzo di San Cristoforo, ex residenza delle famiglie reali portoghesi e dell'Impero brasiliano (nonché sede dell'Assemblea Costituente Repubblicana), considerato un capolavoro architettonico neoclassico del Nuovo Mondo, nel cuore di Rio de Janeiro.

I pompieri hanno impiegato più di cinque ore per controllare il fuoco, ostacolati anche dal fatto che i due depositi vicini al museo erano vuoti, ed è stato necessario pompare acqua da altri punti della città. Anche dal lago del Parco di Boa Vista, che fa parte di quelli che erano i giardini del palazzo.

Dopo una prima visita di sopralluogo al museo, il suo direttore, Alex Kellner, ha detto che "il Paese è in lutto, ed è tutta la cultura mondiale che sente una perdita". Da parte sua il suo vicedirettore, Luiz Fernando Dias Duarte, ha dichiarato che "questa è una catastrofe totale: sono 200 anni della nostra memoria storica, 200 anni di memoria, di scienza e di cultura che sono stati distrutti".

Nelle sue decine di sale - per una superficie totale di oltre 13 mila metri quadri - il Museo Nazionale custodiva oltre due milioni di reperti, fra i quali i resti di Luzia, il fossile di Homo Sapiens più antico trovato nelle Americhe, risalente al Paleolotico Superiore, e quelli di un dinosauro trovato nel Nordest del Brasile, un Angaturama limai, il più grande rinvenuto nel Paese.

Mummie egiziane e precolombiane e perfino resti di Pompei sono fra i tesori archeologici persi per sempre nelle fiamme. Ma anche una delle collezioni scientifiche più estese sulle civiltà indigene dell'America del Sud, e una biblioteca per specialisti con oltre mezzo milione di volumi, fra i quali più di 2 mila considerati particolarmente rari.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE