Il Museo di Belle Arti di La Chaux-de-Fonds (NE) e una studentessa di storia dell'arte hanno iniziato delle ricerche sulla provenienza dei quadri della collezione Junod. Fra di essi potrebbero esserci opere depredate fra il 1933 e il 1945.
La collezione ceduta nel 1986 da René e Madeleine Junod al Museo di Belle Arti di La Chaux-de-Fonds (MBAC) comprendeva 30 dipinti. Uno di essi è stato reso a marzo 2018 alla famiglia franco-ebrea Jaffé. Il quadro del pittore John Constable "La Vallée de la Stour" era stato sequestrato nel 1942 dal regime di Vichy presso la famiglia ebrea e venduto all'incanto a Nizza nel 1943.
Per la sua tesi di master all'Università di Neuchâtel, Cristina Iancu cerca di capire se altre opere depredate durante il periodo nazista figurano nella collezione in questione, rivela oggi il quotidiano neocastellano Arcinfo. La studentessa ha iniziato le ricerche a settembre e prevede di trarre le prime conclusioni da qui a giugno 2026.
"È arrivata al momento opportuno", si rallegra il direttore del MBAC David Lemaire, contattato da Keystone-ATS, riferendosi alla studentessa. L'istituzione aveva infatti fatto richiesta all'Ufficio federale della cultura (UFC) nel 2022 per ottenere un sostegno finanziario che permettesse una ricerca approfondita sulla provenienza della collezione Junod. L'UFC aveva però rifiutato. Lemaire stima che il lavoro del museo allora non era abbastanza approfondito per ottenere un tale sostegno.
Stando a Iancu, un terzo dei dipinti della collezione Junod non pongono alcun problema, ciò non significa però che tutti gli altri siano per forza di dubbia provenienza. "Per alcuni quadri, possiamo chiarire ogni dubbio in poche ore. Per altri casi, invece, è necessario effettuare numerose ricerche", precisa Lemaire.
La studentessa si concentrerà all'inizio su cinque opere, fra cui un paesaggio del pittore impressionista francese Camille Pissarro. Il museo non dispone di alcuna informazione riguardo a questo dipinto, da cui la necessità che venga trattato in modo prioritario. "Esistono cataloghi che ripercorrono la storia di ogni opera, ad esempio le mostre in cui è stata esposta e i suoi diversi proprietari", precisa Lemaire.
Il direttore indica che la famiglia Junod ha acquistato le varie opere a prezzo di mercato prima di cederle all'istituzione.