Arte

GE: artiste aborigene contemporane esposte al Museo Rath

10 dicembre 2025
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Al Museo Rath di Ginevra un'esposizione presenta, da domani e fino al 19 aprile 2026, opere di donne autoctone in collaborazione con la Fondation Opale di Lens (VS). Attraverso dipinti colorati, rendono omaggio alle loro radici, fornendo qualche segreto delle loro mitologie.

Al centro dell'esposizione si staglia un'immensa tela dai motivi simbolici e vibranti realizzata da un collettivo di donne aborigene in Australia. Ognuna di esse, seduta sulla tela stesa al suolo, vi ha dipinto una storia legata alla loro mitologia, a una dimensione parallela. Se "per noi questi dipinti sono astratti, non è così per le artiste", indica Georges Petitjean, curatore dell'esposizione, durante l'inaugurazione odierna.

Nelle credenze di queste comunità molto diverse, tale dimensione parallela ha un nome intraducibile, secondo il curatore, che propone di chiamarla "sogno". Questo mondo ingloba tutta la creazione dell'universo, compresi gli spiriti degli antenati che suggeriscono loro delle storie. Ogni artista è responsabile di trasmetterle, attraverso poesie raccontate ma anche anche tramite la pittura, che viene praticata spesso cantando, precisa Petitjean.

Legame con la terra

Emily Kam Kngwarray racconta le sue storie, esposte al piano terra, con toni dolci. L'artista, esposta anche alla Tate Modern di Londra quest'anno, ha iniziato a dipingere alla fine degli anni '80 al crepuscolo della sua vita, come varie altre artiste della mostra. Fino alla sua morte nel 1995 produrrà quasi 5000 opere. Questa "colorista naturale", secondo Petitjean, esprime attraverso i suoi colori il legame primordiale alla terra.

Lasciando da parte l'acrilico su tela, la mostra presenta nel seminterrato dipinti su corteccia. Pure questa artista ha iniziato a dipingere tardi, attorno agli 80 anni, poco dopo essere tornata sulla sua isola natale da cui aveva dovuto fuggire da giovane. La pittrice contemporanea, amatrice delle grandi tele e internazionalmente nota, è deceduta nel 2015.

La mostra presenta nel seminterrato dipinti su corteccia, sottoforma di quadri dapprima, che rappresentano in particolare la sensazione di pioggia, o comunque di "movimenti perpetui". Al centro si ergono pali funerari scavati dalle termiti, sui quali serpenti, potenti simboli della creazione nel mondo dei "sogni", strisciano su tappeti di ninfee.

Voce politica

"La data di nascita delle artiste esposte è spesso sconosciuta, il che sottolinea la parte politica della loro arte nonché della loro esistenza", spiega Samuel Gross, co-curatore della mostra. In Australia, gli Aborigeni non erano considerati come cittadini prima del 1967, ciò complica loro ancora oggi le cose per ottenere un passaporto, precisa Gross.

"L'arta ha dato loro una voce", aggiunge Petitjean. I loro dipinti, come quelli collettivi, sono stati impiegati per provare dinanzi ai giudici australiani il legame con la loro terra, dato che queste culture non avevano una traccia scritta. La trasmissione delle loro conoscenze era inizialmente orale, ricorda il curatore.

I dipinti esposti nel quadro della mostra "Elles. Artistes aborigènes contemporaines" (Esse. Artiste aborigene contemporanee) al Museo Rath sono creati specialmente per essere presentati al grande pubblico, sottolinea Petitjean.