Fotografia

L’arca di Carona

Fino a settembre, CaronaImmagina la mostra all'aperto Anima(l)s con un'ottantina di immagini di Joel Sartore di National Geographic

Pangolini
(© Luciano Bignotti)
11 luglio 2023
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Mentre passeggio per le stradine di Carona m’imbatto in un camaleonte, in un lupo rosso (di cui ormai esistono solo 75 esemplari noti) e in una tenera famigliola di koala: ripresi da molto vicino, questi animali mi guardano negli occhi.


© Luciano Bignotti
La mostra targata National Geographic è approdata per la prima volta in Svizzera

I muri del nucleo storico ospitano per tutta l’estate, all’aria aperta e con entrata gratuita, un’esposizione della National Geographic. Il fotografo statunitense Joel Sartore ha ripreso con il suo obiettivo quella fauna selvatica che in natura quasi non si trova più: ha potuto ancora reperirne gli ultimi esemplari negli zoo, negli acquari e in altri “santuari” per animali.

Un archivio fotografico della biodiversità

Sartore ha intitolato quindi Photo Ark la sua collezione, che mira a raggiungere ventimila immagini di specie di uccelli, pesci, mammiferi, rettili, anfibi e invertebrati (lo scorso maggio era arrivato a quota 14mila, dopo oltre 15 anni di lavoro). Questo archivio fotografico della biodiversità globale ci chiama in causa: noi umani, infatti, siamo la specie che provoca queste estinzioni; il nostro stile di vita invasivo va togliendo a molte specie l’habitat che ne garantisce la sopravvivenza. Eppure, al contempo, noi siamo anche l’unica specie in grado di invertire la rotta. Ce lo ricorda questa moderna arca di Noé che, della biodiversità minacciata, ci offre immagini stupende.

L’arca fotografica testimonia l’esistenza di questi Anima(l)s e segnala l’importanza di salvarli, anche per salvaguardare l’intero ecosistema. Sartore sa catturare lo sguardo grazie a scatti molto belli e a volte anche un poco ironici; ritratti ravvicinati e per questo intensi. Ritratti che emozionano. Come emoziona l’esile filo che ancora tiene in vita queste specie in luoghi preposti e protetti: gli zoo, ossia delle “riserve” o – come si legge sul pieghevole dell’esposizione – dei veri “santuari” di varietà che vanno scomparendo. Il fotografo vi ha immortalato – per le generazioni a venire che non potranno altrimenti più conoscerli – animali che in natura sono estinti o a rischio d’estinzione.


© Luciano Bignotti
Lo scopo del fotografo statunitense è raccogliere un archivio fotografico della biodiversità

Un paradosso

La mostra può essere ammirata con grande piacere, tuttavia nasconde un triste paradosso: certi animali sopravvivono solo in un ambiente posticcio creato dall’uomo. Un’umanità che troppe forme di vita distrugge per poi salvarne solo pochi esemplari. L’esposizione, tuttavia, non fa proclami: segnala la progressiva perdita di specie animali e lo fa con pertinenza, capacità e delicatezza, invitandoci ad ammirarne la grande varietà originale. Un messaggio che Sartore ha potenziato utilizzando per i suoi ritratti degli sfondi neutri (bianchi o neri), che da un lato valorizzano l’espressività animale e dall’altro suggeriscono l’assenza di prospettiva di quelle vite che in natura vanno scomparendo.

Notiamo come oggi National Geographic adegui i suoi sforzi ai problemi causati dalla crisi climatica; tuttavia è già dal 1888 (anno di fondazione) che l’organizzazione senza scopo di lucro ha usato la forza degli argomenti scientifici, dell’educazione, dell’esplorazione e della narrazione per proteggere le meraviglie del nostro mondo.

L'intervista

Una folgorazione

Dopo Los Angeles, Madrid, Seoul, New York, Città del Vaticano, l’appello di Joel Sartore e di National Geographic giunge ora per la prima volta in Svizzera. Lisa Wenger, Luciano Bignotti e Filippo de Fernex sono i responsabili di CaronaImmagina, sottogruppo dell’associazione Galleria La Loggia che ogni due anni – fatta eccezione per il periodo pandemico – realizza a Carona una mostra a cielo aperto durante il periodo estivo. Anima(l)s è stata allestita con un’evidente cura nell’inserirla nel contesto del nucleo, combinando con sagacia le immagini ai luoghi.

Com’è stato possibile ottenere un mostra così prestigiosa?

Cerchiamo sempre temi e fotografi interessanti. Anche la mostra Anima(l)s di CaronaImmagina 2023 è nata così: Luciano Bignotti era rimasto folgorato dalle immagini di Joel Sartore durante la sua visita al festival di fotografia a La Gacilly in Francia e ci ha portato dei libri con foto che ritenevamo tutti di grande bellezza e importanza, visto il tema della biodiversità e degli animali in pericolo d’estinzione. Detto fatto, abbiamo contattato National Geographic e abbiamo chiesto di poter mostrare queste immagini a Carona. Ci siamo detti che se non chiedevamo, se non rischiavamo, non avremmo mai saputo… Ha funzionato. Le persone contattate al National Geographic erano super aperte, ben organizzate, professionali. Questo aspetto ci ha accompagnato durante i due anni di preparazione.

Anima(l)s Photo Ark: quante sono le foto? Come sono state scelte?

In tutto sono 78 foto, fra le quali anche alcune gigantografie. La scelta è stata fatta dal National Geographic che ci ha “venduto” una mostra già preparata e ben definita. Ma mentre normalmente questa esposizione è visitabile all’interno di musei e gallerie, con dei percorsi prestabiliti per le varie stanze, noi l’abbiamo adattata all’aperto, seguendo comunque le sequenze indicate.

Quali sono gli scopi di CaronaImmagina?

Offrire agli abitanti e ai visitatori mostre all’aperto gratuite con un messaggio preciso e con fotografie di ottima qualità. Siamo un trio guidato dalla passione: lavoriamo a titolo volontario, l’associazione è senza scopo di lucro. Ci aiutano gli abitanti, sia praticamente che con il loro entusiasmo, permettendoci di affiggere le foto ai muri delle loro case.

L’esposizione rimarrà a Carona fino alla fine di settembre. Sono previste visite guidate, anche serali, e animazioni per i più piccoli. Di più sul sito www.caronaimmagina.ch.

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