Arte

Morto Paolo Di Paolo, ha fotografato l'Italia del dopoguerra

Ha anche ritratto Michelangelo Antonioni, Anna Magnani, Giorgio De Chirico, Marcello Mastroianni e molti altri. Natio di Campobasso, è morto a 98 anni.

Il fotografo Paolo Di Paolo al Museo Maxxi di Roma, per la mostra a lui dedicata Mondo perduto
(YouTube)

È morto all'età di 98 anni Paolo Di Paolo, maestro di fotografia di fama internazionale che ha lavorato a lungo per ‘Il Mondo’, rivista di Mario Pannunzio per la quale ha realizzato reportage e ritratti diventati iconici tra i quali quelli di Michelangelo Antonioni, Anna Magnani, Giorgio De Chirico, Ezra Pound, Marcello Mastroianni, Luchino Visconti, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini per citarne alcuni.

Di Paolo, nato a Larino in provincia di Campobasso (Molise) il 17 maggio 1925, era ricoverato da pochi giorni all'ospedale San Timoteo di Termoli per un aggravamento delle sue condizioni. A confermare la notizia il sindaco di Larino Pino Puchetti che questa mattina ha avuto la comunicazione dalla figlia Silvia Di Paolo. Indimenticabile rimane il ritratto di Pier Paolo Pasolini nel 1960, seduto sull'altura del Monte dei Cocci di fronte a un paesaggio urbano di periferia.

Di Paolo è considerato un grande cantore dell'Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che ha saputo raccontare il Paese del dopoguerra. Tra i suoi ritratti più noti, esposti al Maxxi di Roma in una mostra nel 2019, quelli di Anna Magnani con il figlio sulla spiaggia del Circeo, Kim Novak che stira in camera al Grand Hotel, Sofia Loren che scherza con Marcello Mastroianni negli studi di Cinecittà.

Subito dopo il suo 98esimo compleanno a maggio Paolo Di Paolo aveva iniziato ad accusare alcuni problemi, che dopo un passaggio nella residenza sanitaria assistenziale (Rsa) di Larino avevano richiesto il trasferimento in ospedale.

A disagio con il sensazionalismo

Nel 1968 mise la Leica nel cassetto quando gli fu chiesto di "mettere più pepe" nelle foto. Paolo Di Paolo, che negli anni 50 e 60 fu il cronista per immagini dell'Italia del dopoguerra, da allora smise di fotografare, messo a disagio dal sensazionalismo che una nuova generazione di paparazzi avevano imposto al suo mestiere.

Nessuno, neanche in famiglia, seppe per decenni che aveva fatto il fotografo. Questa storia straordinaria è approdata a fine nel 2022 a New York grazie a "The Treasure of His Youth", un film firmato Bruce Weber, al Film Forum. Il documentario è nato dall'incontro casuale con una fotografia di Pier Paolo Pasolini in una piccola galleria romana: Weber, lui stesso fotografo oltre che candidato agli Oscar con ‘Let's Get Lost’, restò colpito dalla sua bellezza e partì alla caccia del suo autore. Scoprì così che solo negli anni Novanta la figlia di Di Paolo, Silvia, cercando un paio di sci, si era imbattuta in una cassettiera. Dentro c'erano i negativi dei ritratti di tutti i più importanti intellettuali, attori, artisti di quel tempo. "Pensai che fosse un archivio che lui, per qualche ragione, aveva comprato a un mercatino. E glielo chiesi. «No, sono mie» mi rispose”, spiega nel documentario.

Nel 2019, grazie anche al lavoro di Silvia, una mostra al Maxxi di Roma ha reso giustizia al "fotografo dimenticato": in quattordici anni, Di Paolo aveva pubblicato sul ‘Mondo’ di Pannunzio e poi sul ‘Tempo Illustrato’ quasi seicento scatti ritraendo divi del cinema, scrittori, artisti, nobiltà e gente comune in un'Italia riemersa da poco dalla povertà e dalla guerra.

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