Culture

Venti anni fa la morte di Gianni Versace

16 luglio 2017
|

«Sono passati venti anni dalla morte di mio fratello Gianni. Quel giorno il mondo ha perso un genio e un artista al culmine della propria creatività, e la mia famiglia un'anima coraggiosa e piena d'amore. Gianni mi diceva sempre di essere forte e rimanere fedele a me stessa. È passato molto tempo, ma continuo a seguire il suo consiglio ogni giorno. Grazie Gianni˚. Così Donatella Versace nella storica sede di Piazza del Gesù a Milano, ricorda con l'Ansa la figura di suo fratello Gianni, il genio della moda fondatore della maison, ucciso a 51 anni, il 15 luglio 1997 a Miami, dal giovane Andrew Cunanan, mentre, dopo aver acquistato i giornali al News Cafè, si apprestava a rientrare nella sua villa Decò sull'Ocean Drive, Casa Casuarina, ora trasformata in un hotel di lusso.
Quell'omicidio di 20 anni fa ha privato il mondo di uno dei più grandi geni della moda del XX secolo, dello stilista che ha reso i simboli architettonici e culturali della Magna Grecia, quanto di più sensuale e glamour le donne avessero mai indossato: abiti-peplo, gonne-pareo, stampati di greche e volute barocche, corsetti e vestiti in maglia di metallo, come le cotte dei legionari romani. La testa di Medusa è diventata il logo della sua maison.
Gianni Versace era nato nel 1946 a Reggio Calabria, dove ha respirato il fascino della cultura greco-romana. I primi contatti col mondo della moda Gianni li ebbe da bambino nell'atelier della madre sarta. Fu lei a creare il mito delle ultime dee degli anni Novanta, le top model, che hanno riabilitato la categoria delle indossatrici dando loro volti e nomi: Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Stephanie Seymour, Christy Turlington, Cindy Crawford, Nadja Auermann, Marpessa, Kate Moss, Carla Bruni, Yasmeen Ghauri, Helena Christensen, Karen Mulder, Naomi Campbell.