Culture

Serena Brancale, galleggiare sul ritmo

Serena Brancale e Israel Varela
22 giugno 2017
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Siamo sinceri. Eravamo tra quelli che durante il Sanremo 2015, nel momento dell'esclusione di Serena Brancale dalle nuove proposte, abbiamo tirato una pantofola contro il televisore. La visibile emozione della giovane barese sul palco dell'Ariston aveva reso la sua “Galleggiare” ancor più toccante di quanto la composizione fosse già. Da quella notte in riva al mare, e dal quel brano che distribuiva brividi, è nato l'album omonimo, con Michele Torpedine (già dietro la Giorgia degli esordi) nelle vesti di produttore esecutivo. Voce personalissima, calda e misurata, Serena – già parte integrante del tour di Mario Biondi – 'galleggerà' sulle rive di Ascona i prossimi 23 e 24 giugno insieme al grande batterista messicano Israel Varela e al poliedrico Angelo Trabucco al pianoforte, in un progetto il cui nome è Soulenco, da intendersi come 'musica in nome della contaminazione'...

Parlaci di Soulenco e dei tuoi compagni di viaggio...

Israel Varela, quando è nata la nostra amicizia, mi disse che quello che scrivo si presta ad essere contaminato, così filtriamo brani miei con le sue idee ritmiche e i suoi colori, unendo il suo suono acustico con quello mio, che viene dalla batteria elettronica, dalla loopstation e dal mio smartphone. È un concerto nel quale il ritmo è protagonista, anche vocalmente. Insieme a noi c'è Angelo Trabucco, pianista  capace di suonare qualsiasi cosa che sia melodica.

Posso affidarti la scheda di presentazione di Serena Brancale?

Sono di Bari, vivo a Roma. Nasco come violinista, ho suonato la batteria e ho preso qualche lezione di pianoforte. Ho iniziato a cantare tardi, a 17 anni. Ho scritto il primo pezzo a 18, ho recitato molto  recitato, e ho fatto 2 film. Ho lavorato in radio, ho danzato, poi sono arrivati i primi brani. Mi piaceva l'idea di aver confezionato dei pezzi da fare ascoltare ai miei genitori, agli amici. Ho scritto una quarantina di pezzi, molti sono inediti e altri sono finiti dentro “Galleggiare”. Suono il piano per comporre i brani, ma non sono pianista. Cerco di suonare cose semplici, anche perché spesso nelle cose semplici si nasconde la bellezza. Faccio la cantante e gioco con gli strumenti, mettiamola così...

Mario Biondi ti ha voluta con sé, ma non per fare la corista...

Si, sono stata parte integrante della band. Con la mia elettronica, la loopstation e tutto il resto ho agito esattamente come uno strumentista. E poi, ovviamente, il canto. La cosa bella, a parte i duetti con lui, è stato questo girovagare che ci ha portati in tante città italiane. Ora continuano le date con Israel Varela e con il mio quartetto, con il quale sono stata in Asia per la prima volta nella mia vita. Esperienza straordinaria, pubblico caloroso, interessato alla musica soul in italiano e molto partecipe. Un viaggio splendido nel quale ho potuto apprezzare la totale diversità del cibo, dei colori e della loro Cultura. Spero vivamente di ritornarci.

Maestri, punti di riferimento, amori musicali?

In Italia Eduardo De Crescenzo, Pino Daniele, Fabio Concato. Quanto agli americani, Erykah Badu, Stevie Wonder, Earth Wind & Fire. E poi grazie a Mario (Biondi, ndr) ho riscoperto la Motown, che da piccola avevo ascoltato con mio padre.

Che ricordi ti sei portata via da Sanremo?

Ho rivalutato la musica fatta in televisione. Sì, è vero che è impacchettata, che non ha la naturalezza del live, però anche per impacchettare la musica ci vuole esperienza, è una cosa da grandi professionisti e pretende capacità specifiche. La televisione ha tempi precisi, e tu precisa lo devi essere, e concentrata. Parlando della mia esibizione, è chiaro, a posteriori uno può sempre pensare di mettere a posto un po' di cose, più sicurezza e meno emozione, ma il piacere sarebbe lo stesso...

Sei una che non deve nulla ai talent. Una cosa di cui andare fiera?

Veramente io ci ho provato qualche volta a iscrivermi, ma i talent non mi hanno proprio voluta. Sinceramente, se fosse successo, credo che sarei diventata molto diversa da come sono ora...

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