Culture

L'Osi e l'incubo del licenziamento cautelativo

(Tatiana Scolari)
21 novembre 2016
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Più che nubi oscure, è una bufera quella che sta per arrivare nel cielo dell'Orchestra della Svizzera italiana: la disdetta cautelativa per gli orchestrali dell'Osi che, insieme al personale amministrativo della fondazione rischiano di rimanere senza contratto a partire dal primo gennaio 2018. «Sono tutti preoccupatissimi, è uno shock » ha detto Raoul Ghisletta, segretario del sindacato Vpod Ticino che oggi ha incontrato i dipendenti e il presidente del consiglio della fondazione dell'Osi Pietro Antonini. «La situazione è grave: o si trovano nuovi finanziamenti solidi o questa orchestra balla male» ha concluso Ghisletta.

Le cause di questa «drammatica disdetta» sono la titubanza della Ssr che, dopo aver disdetto la convenzione che la lega all'Osi fino alla fine del 2017, porta avanti con lentezza le trattative per un nuovo accordo che permetta all'orchestra di continuare la propria attività. Ma la Vpod cita anche lo scarso impegno finanziario dei Comuni, in particolare quelli del Luganese. Se nel resto della Svizzera i finanziamenti comunali arrivano a coprire dal 35 al 60% del budget delle orchestre – si legge nel comunicato del sindacato – per l'Osi si arriva all’8 per cento. 

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