Culture

Nella giungla dei biglietti per i Coldplay

Coldplay
7 ottobre 2016
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L’appuntamento era per questa mattina: migliaia di fan davanti al pc, carta di credito in pugno per riuscire ad accaparrarsi l’agognato biglietto per il concerto dei Coldplay il 3 luglio allo stadio San Siro di Milano. Alle 10 in punto su TicketOne sono partite le prevendite: sito in tilt per i troppi accessi, invito ad attendere nella “sala di attesa” e in pochi minuti volatilizzati tutti i biglietti. Tanto che a sorpresa, il gruppo britannico ha deciso di mettere in vendita anche una seconda data, il 4 luglio, anch’essa andata “in fumo” in pochissimo tempo. Peccato che, mentre sul sito di Ticketone si consumava la disperazione per migliaia di fan rimasti con le pive nel sacco, sui siti del ‘secondary ticketing’ ricomparivano i biglietti, ma a prezzi duplicati, triplicati o molto, molto di più.

Già in passato si è assistito allo stesso fenomeno: con Adele all’Arena di Verona nel maggio scorso o con gli U2 un anno fa. Ma stavolta le associazioni italiane dei consumatori non ci stanno. Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Milano contro Ticketone “affinché vengano appurate eventuali ipotesi di reato e vengano duramente sanzionati tali soprusi”. Infatti, “non sorprende il sovraccarico del sito. Quel che sorprende è che alcune agenzie siano riuscite ad accaparrarsi migliaia di biglietti mentre il pubblico poco o nulla”, scrive in una nota l’associazione dei consumatori. Che poi rincara: “Sul sito Viagogo il prezzo più basso attualmente disponibile è 166,82 euro per un biglietto all’anello verde, circa 3 volte il prezzo originale. Il problema però è che si sale vertiginosamente superando i 200, i 300 euro, fino all’assurda cifra di 1780,94 euro per l’ambito anello rosso, ovvero 16 volte la cifra originale”.

Altroconsumo ha invece segnalato il sito di rivendita online all’Antitrust per pratica commerciale scorretta: “Già dopo pochi minuti dall’apertura della vendita sul sito Ticketone, i biglietti risultavano esauriti e durante tutta la fase di scelta il sito presentava difficoltà di accesso e navigazione”. Altroconsumo ha poi verificato che dopo poco, i tagliandi erano disponibili a cifre maggiorate sul mercato parallelo dei siti non ufficiali. Nella segnalazione all’Antitrust, l’associazione dei consumatori chiede quindi di “mettere in atto strumenti e misure necessarie per evitare che migliaia di biglietti siano acquistati e successivamente rivenduti anche a prezzi spropositati su circuiti secondari”.

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