Culture

Estival Night, big fun

16 novembre 2015
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Non si sa da dove cominciare, dopo cotanta abbondanza. Per definire l'Estival One-Night-Only 2015, alla fine, scegliamo di partire dall'inizio, dal ritorno a Lugano di Michel Camilo, pianista che ad Estival è di casa (giusto un anno fa, con Tomatito). Sarà stato il contesto architettonico, e la presenza di una grande Orchestra della Svizzera italiana splendidamente diretta da Kevin Griffiths, l'istrionico Camilo appare più contenuto del solito e la sua arte, per un momento, sembra guadagnarci. La pensa così anche Fabio Concato, tra le prime file del Lac: “Sublime, che altro dire. Andrò controcorrente, ma lo trovo strepitoso nei momenti più dolci...”. E in effetti “In love”, terzo movimento della sua “Suite per pianoforte, archi ed arpa”, è un golden moment della serata.
L'inizio con “Tropical Jam”, e “Tango for Ten” donano luce all'Osi, ensemble che gestisce con la medesima padronanza cavalcate alla Aaron Copland del primo movimento e la New York più jazzistica del quarto. E' un ritorno, per Michel, che a soli 16 anni suonava il suo strumento in pianta stabile nell'orchestra dominicana. Altra dolcezza arriva dal set in solitaria di Camilo, quella “Sandra's Serenade” che apre all'ennesima “Take five” e alla sua, conclusiva, “Caribe”.

Misurato delirio di applausi, e il palco prende la forma del Brazilian Jazz Project di Franco Ambrosetti, il “bravissimo trombettista che costruisce ruote”, così lo definì Miles Davis, aneddoto raccontato da un raggiante Jacky Marti mentre fa gli onori di casa. In situazione e sonorità “salotto”, intorno al repertorio di Jobim (con incursione in quello di Dorham per “Blue Bossa”) ruotano le improvvisazioni di Ambrosetti (flicorno), Taufic (chitarra), Bonaccorso (contrabbasso), Golino (batteria) e Rea (piano), con – alla tromba - Randy Brecker in testa, per storia personale e suono unico. Piccolo brivido extra, per fraseggio e intensità complessiva, arriva dal sax della guest (e signora Brecker) Ada Rovatti, incantevole su “The shadow of your smile” e “Recorda Me” di Joe Henderson, con l'Ambrosetti junior al suo fianco al sax soprano.
Dice il patron Jacky: "Il Lac é un gioiello: grazie agli ospiti, alla Rsi, alla Città di Lugano e alla Camera di Commercio. Michel Camilo mi ha scritto che ricorderà a lungo la jam session con Ambrosetti, Brecker, Rea e tutti gli altri. Big fun é il suo commento!”. E, in effetti, Rea e Camilo che duellano a colpi di trilli su “A night in Tunisia” di Gillespie è stato puro, grande divertimento.