Culture

Dopo 50 anni, il saluto dei Pooh

Pooh
28 settembre 2015
|

Tutti insieme, tutti e cinque come molto tempo fa. Pooh hanno deciso che i 50 anni di carriera erano il momento giusto per dare l'addio alle scene, ma non senza una grande festa. La band ha scelto il 2016 come ultimo anno di attività con il nome che a modo suo ha segnato un po' di musica italiana per mezzo secolo, ma Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian si sono decisi ad alzare il telefono e chiamare non solo Stefano D'Orazio, fuori dal gruppo da sei anni, ma anche Riccardo Fogli, entrambi tornati nelle fila dei Pooh per una reunion che chiuderà per sempre la vicenda musicale del gruppo.

Gli eventi principali dell'ultimo anno di carriera, per i cinque, saranno due concerti organizzati per l'estate 2016, il 10 giugno a San Siro dove i Pooh suoneranno per la prima volta e il 15 allo Stadio Olimpico di Roma. «Per il nostro ultimo valzer - ha detto Roby Facchinetti durante la conferenza stampa di ieri in un hotel milanese - volevamo che il gruppo fosse al completo, perché chi ha fatto parte della nostra storia, in fondo rimane per sempre uno dei Pooh».

Quello dei cinquant'anni di carriera era un obiettivo che Facchinetti e soci si erano ripromessi di raggiungere da tempo, anche se poi rimasti in tre, e che hanno deciso di celebrare con i grandi numeri degli stadi, oltre che con un doppio disco (in preordine da oggi) che verrà pubblicato il 28 gennaio 2016 a cinquant'anni esatti dalla formazione della band. «Abbiamo promesso a noi stessi che questo traguardo era da raggiungere - hanno detto i cinque - perché la nostra storia lo meritava. Purtroppo c'è un grande assente, Valerio Negrini, nostro poeta e fondatore dei Pooh. Senza di lui non saremmo arrivati fino a qui».

Il primo passo di questa reunion è stato siglato da un'inedita versione di 'Pensiero', grande successo targato 1971, che vede per la prima volta insieme le voci di Roby, Dodi, Red, Stefano e Riccardo. «Dopo un periodo in cui non ci siamo parlati - ha detto Fogli - ci siamo ritrovati. Ho passato anni a rispondere alla gente che mi chiedeva se proprio non era possibile un ritorno nel gruppo e oggi ero curioso di vedere come sarebbe andata. Loro sono fortissimi e mi sento bene in mezzo a questi quattro scellerati».