Il presidente del Centro replica alle provocazioni mosse dal socialista: ‘La prossima volta che avrà bisogno di sostegno, lo cerchi altrove’
«A stonare è che, invece di ringraziare chi dà man forte su temi così sensibili e importanti, il copresidente del Ps lanci sfide campate in aria. La prossima volta che avrà bisogno di sostegno, lo chieda ad altri, magari ai suoi amici di Avanti con Ticino & Lavoro o dell’Mps». È un Fiorenzo Dadò «sorpreso» ma al contrattacco quello che replica alle provocazioni mosse ieri dal copresidente del Ps Fabrizio Sirica. In occasione del comitato cantonale, riunitosi a Bellinzona, il socialista aveva infatti affermato che “il Centro gira come una banderuola, mentre il Ps detta l’agenda”.
Per Sirica “non è la prima volta che il Centro cambia posizione in corsa”. Il riferimento è in particolare alla recente presentazione di un’iniziativa parlamentare, elaborata da Dadò e dal capogruppo Maurizio Agustoni, che essenzialmente chiede al Gran Consiglio di fare retromarcia sul taglio di 10,5 milioni dei sussidi di cassa malati, approvato dal plenum in dicembre con il voto del Preventivo. “Una capriola all’indietro”, stando al socialista, a cui il Centro è stato “costretto” viste le oltre 11mila firme raccolte dal comitato ‘Stop ai tagli’ (di cui fa parte anche il Ps) per il referendum contro questa sforbiciata. Altri due gli esempi citati sempre ieri da Sirica di dietrofront dei centristi a cose già fatte: la firma nel gennaio 2024 del Centro al rapporto a favore di un altro taglio ai sussidi, a cui segue però – dopo una manifestazione di piazza – il sostegno dell’ex Ppd a un emendamento che li risparmia dalla mannaia. Ma anche la sottoscrizione nel dicembre dello scorso anno del rapporto che mira a tagliare sulla pedagogia speciale, per poi chiedere “di essere cofirmatari di un emendamento per non approvare il taglio”. Esempi questi, secondo Sirica, a riprova del fatto che “il Centro è più interessato al consenso che alle reali esigenze della famiglia”. Da qui le provocazioni indirizzate a Dadò: “Quindi Centro, da che parte stai? È malcelato opportunismo da banderuola cambiare continuamente posizione quando si sente una pressione popolare o reale interesse?”. A queste domande segue l’auspicio di Sirica che il Centro sostenga l’iniziativa socialista che vuole impedire che si paghi per il premio di cassa malati più del 10% del reddito disponibile.
Il presidente del Centro però non ci sta e controbatte: «La realtà è che Sirica è infastidito perché non ha il monopolio della sensibilità sociale come vorrebbe e non detta nessuna agenda». E risponde punto per punto. «La nostra posizione sui sussidi – rimarca – era già chiara nel Preventivo 2024, tant’è vero che grazie alla nostra opposizione non sono stati fatti i tagli». Quest’anno, prosegue, «per riuscire ad approvare il Preventivo, che ricordo essere passato per una manciata di voti, abbiamo dovuto fare dei compromessi. Al neo e un po’ disattento presidente della commissione parlamentare ‘Gestione e finanze’ deve essere evidentemente sfuggito che avevo firmato il rapporto con riserva, proprio perché non condividevo questa e altre sforbiciate nel sociale e nella pedagogia speciale nella scuola». Ciò detto, «abbiamo però condizionato il nostro voto ad esercizio serio di contenimento della spesa, tramite un’analisi esterna. Esercizio che i socialisti vedono come fumo negli occhi. È questo il grosso problema di questo Cantone. C’è chi vuole spendere sempre di più, ma mai risparmiare». Di più. «Sono solo gli sciocchi – evidenzia Dadò – che non cambiano mai idea. A gennaio, con gli 80 milioni in arrivo dalla Banca nazionale svizzera, le cose sono cambiate radicalmente e di fatto il deficit per il 2025 verrà azzerato. Ragione per cui non si giustifica assolutamente più il taglio ai sussidi. È questo il motivo per il quale il Centro ha tempestivamente presentato la tanto discussa iniziativa parlamentare che dà così tanto fastidio a Sirica».
Rispetto alla pedagogia speciale, prosegue Dadò, «siamo al mondo al rovescio, l’emendamento è stato realizzato in piena collaborazione con il deputato socialista Danilo Forini, con il quale abbiamo un’ottima intesa su questi temi». Sul fatto che il copresidente del Ps però ritenga che l’emendamento sia arrivato dopo le molte firme raccolte da una petizione online per fermare i tagli sulla pedagogia speciale, Dadò non transige: «Non ha nessuna importanza, queste sono considerazioni fanciullesche, ciò che conta è il risultato. Quando Sirica era ancora in altre faccende affaccendato, con Giorgio Fonio ci occupavamo già della pedagogia speciale e dei bambini in difficoltà. Se adesso c’è una collaborazione virtuosa con il suo partito dovrebbe fare salti di gioia, non recriminare».
Non da ultimo, la richiesta del Ps di sostenere l’iniziativa per premi al massimo al 10% del reddito. «Perché – si chiede Dadò – Sirica non porta in votazione la sua iniziativa invece di occuparsi di cosa farà il Centro? È semplice, perché costa 300 milioni e sa benissimo che ciò causerebbe un salasso tale alle finanze pubbliche che costringerebbe ad aumentare le imposte a tutti o a fare tagli indicibili, proprio nei settori tanto cari ai socialisti». E aggiunge: «Se vuole mandare la sua iniziativa popolare in votazione non deve fare nient’altro che preparare il rapporto per la discussione in Gran Consiglio. E questo senza addossare colpe infondate ad altri». Insomma, la posizione del Centro è chiara: «Siamo contro i tagli alle persone meno abbienti ma, contrariamente ai socialisti, non siamo disponibili ad aumentare le imposte per finanziare una spesa oramai fuori controllo. Se Sirica vuole aumentare le imposte a tutti per finanziare la sua iniziativa lo dica chiaramente, ma non attribuisca responsabilità ad altri».