Ticino

Giustizia sotto pressione, si cercano delle soluzioni

Avviata un'analisi sulle cause del costante aumento di lavoro per polizie, procure e tribunali. ‘L'obiettivo è trovare raccomandazioni concrete’

Il rapporto finale non prima del 2027
(Ti-Press)
13 marzo 2025
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Le autorità cantonali di giustizia sono sempre più sotto pressione. Il carico di lavoro aumenta costantemente ed è arrivato il momento di trovare delle soluzioni per garantire continuità ed efficienza. È quanto ritiene la conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (Cddgp). “È una tematica discussa più volte. Le autorità di perseguimento e giustizia penale dei Cantoni potrebbero non essere più in grado di garantire la qualità necessaria a causa dell'aumento del carico di lavoro”. Motivo per cui lo scorso 12 aprile l’assemblea plenaria della Cddgp riunita a Berna ha deciso di avviare un’analisi delle cause di questo costante sovraccarico. E ora dalle parole si è passati ai fatti. Questa mattina, alla presenza di una quarantina di esperti riuniti al Tribunale federale di Lucerna, è stato dato il “kick-off”, il calcio d’inizio, a un lavoro che ha l’obiettivo di presentare alla politica e alle autorità delle raccomandazioni concrete per una giustizia e un proseguimento penale efficaci.

Il progetto si svilupperà in tre diverse fasi. Nella prima verranno analizzati i dati riguardanti il carico di lavoro di tutte le autorità della cosiddetta “catena penale”, cioè della polizia, delle procure e dei tribunali. Nella seconda fase, attraverso un'analisi organizzativa, verrà esaminato se le diverse forme organizzative della polizia, delle procure e dei tribunali nei Cantoni influenzano l'efficienza e l'efficacia di queste autorità. Questo lavoro sarà effettuato selezionando alcuni Cantoni e unità organizzative di riferimento.

Nell’ultima fase, invece, sarà fatta un'analisi dell'ambiente. Ovvero si dovrà esaminare e valutare l'attuale orientamento politico e sociale riguardo alla legislazione penale e alla sua attuazione. “In particolare – si legge nel comunicato del Dipartimento delle istituzioni ticinese – dovrà essere analizzato in che misura l'introduzione del Codice di procedura penale svizzero nel 2011, con la sua revisione in oltre 70 punti, nonché le numerose revisioni del Codice penale svizzero, abbiano contribuito alla complicazione e al rallentamento dei procedimenti penali”.

Una volta terminata l’analisi, va da sé, il progetto dovrà sviluppare misure di intervento, anche di natura legislativa. Il rapporto finale dovrebbe essere disponibile, secondo i piani attuali, all'inizio del 2027.