Il sindacato delinea le priorità per quest'anno e nel settore terziario denuncia: ‘Il lavoro su piattaforma e le estensioni domenicali ci preoccupano’
Il 2025 per Unia sarà all'insegna della grande battaglia per migliori condizioni salariali e della lotta per migliorare la protezione dei lavoratori impegnati nelle questioni sindacali nei posti di lavoro. Lo garantisce lo stesso sindacato davanti alla stampa, convocata per illustrare le linee d'azione per l'anno in corso che prendono lo slancio dalla rincorsa di un 2024 «nel quale abbiamo portato avanti le nostre idee» concretizzandole anche «in mobilitazioni e scioperi, testimonianza di come il nostro sindacato è capace di coinvolgere», afferma in entrata il segretario di Unia Ticino e Moesa Giangiorgio Gargantini.
Che rivendica come il 2024 sia stato anche «un anno che ha portato diverse vittorie. Avevamo detto che la lotta per le pensioni sarebbe stata centrale, ed è giusto sottolineare come sul piano nazionale abbiamo vinto sulla 13esima Avs, respingendo l'iniziativa che chiedeva di innalzare l'età pensionabile e vincendo il referendum contro la riforma del secondo pilastro». L'anno scorso però, riprende Gargantini, è stato anche «un anno drammatico a livello di sicurezza sul lavoro». Per il segretario di Unia «quattro decessi di lavoratori mentre svolgevano la loro attività professionale sono inaccettabili, pensare che si esca al mattino per lavorare senza fare ritorno a casa è allucinante e continueremo a impegnarci. È un dato scioccante che deve interrogare tutti, soprattutto se aggiungiamo il fatto che sappiamo di un numero importante di infortuni, anche gravi, sui quali però mancano informazioni regolari».
La rassegna settore per settore vede protagonista il terziario, con la responsabile Chiara Landi che ricorda un dato di partenza: «Tutti i rami in questo ambito hanno una forte presenza femminile e impieghi precarizzati, con salari molto bassi, con contratti su chiamata, a tempo determinato o parziale, che presuppongono la disponibilità perenne della persona che non è però riconosciuta economicamente». Quindi, il 2025 sarà l'anno «di campagne che riguarderanno anche la lotta alle nuove forme di sfruttamento che si insinuano e che potrebbero allargarsi in futuro ad altri rami».
Altro grande tema per Unia, ricorda Landi, è quello dell'estensione degli orari di apertura dei negozi. Tradotto: le aperture domenicali, con la proposta presto in dibattito alle Camere federali di estenderle da 4 a 12. Si tratta di «uno sgretolamento della protezione di chi lavora», attacca la sindacalista di Unia. A livello federale ci sono anche altre iniziative in atto «per smantellare i diritti» e ammonisce: «La legge sul lavoro ha la funzione di tutelare la sicurezza, scardinando il principio del divieto di lavoro domenicale oltre a minare la salute della persona si va a minare anche il tessuto sociale. Questa tipologia deve continuare a essere consentita in alcuni lavori essenziali, con criteri estremamente restrittivi, e basta». Di riflesso, «continuerà anche la battaglia sulla riduzione del tempo di lavoro a parità di salario». Nel senso che, continua Landi, «molti infortuni, malattie, burnout hanno a che fare con la mole di ore e di lavoro svolti. In Svizzera la media è 41,7 ore settimanali, la media europea è 36...». Evidentemente, però, «questa riduzione non deve coincidere con meno ore ma stesse mansioni da svolgere in minor tempo e a minor salario».
A preoccupare nel settore terziario c’è sempre più anche il lavoro nelle piattaforme, «che disgrega e impoverisce tutti». Inutile ricordare il caso Divoora, «che abbiamo denunciato nel 2021, ma l'azienda continua a lavorare senza problemi». Portando «furti di salario, lavoro gratuito prestato a queste piattaforme, nell'impunità generale». A peggiorare il tutto, conclude Landi, «l'arrivo di Uber e Uber X, che nonostante sentenze in Svizzera romanda vengono fatte operare nel nostro territorio in totale spregio degli obblighi sulle assicurazioni sociali, sfruttando i lavoratori».
Per quanto attiene al settore industriale, Vincenzo Cicero spiega che i grandi temi riguarderanno «i Contratti collettivi di lavoro di abbigliamento, orologeria e metalmeccanica». Con la grande questione che «la copertura contrattuale è scarsa, e dovuta al fatto che ci sono pochi contratti e non di forza obbligatoria. Ad esempio, nella metalmeccanica e nell'orologeria si rispetta un contratto solo se si decide di aderire, creando dumping all'interno del settore. Ci sono ditte che lavorano con terzi che non rispettano il contratto, hanno costi più bassi e distorcono tutto».
Meglio va nell'artigianato, rileva Igor Cima. «È un settore ben coperto da convenzioni collettive di lavoro, ma bisogna anche in questo caso rafforzare i diritti dei lavoratori attraverso modifiche importanti ai Ccl». Cima pensa soprattutto a quello dei gessatori, «dove sarà importante abbassare a otto ore l'impiego quotidiano». Parlando sempre di artigianato, c’è anche la speranza di poter arrivare a un unico Ccl che racchiuda piastrellisti, posatori di pavimenti e vetrai, «magari facendo da apripista e un giorno arrivare come in Svizzera romanda dove tutto l'artigianato è coperto da un unico Ccl».
Ribadita, sull'edilizia, l'importanza che «assieme all'Ocst chiederemo di anticipare le trattative per il Ccl e non dover aspettare la stesura di quello nazionale mettendo a rischio i diritti dei lavoratori», Gargantini si concentra sull'ultimo punto ma solo in ordine temporale: gli Accordi bilaterali 3, e la discussione dei rapporti con l'Europa in generale. «Dalle prime indicazioni si arretra in materia di protezione dei salari e del servizio pubblico, e noi giocheremo un ruolo fondamentale. Il Consiglio federale vuole firmare con l'Europa, la destra non ne vuole sapere, per arrivare a una maggioranza della popolazione dobbiamo essere convinti noi». E ‘in cauda venenum’: «Il presidente dell'Usam Fabio Regazzi ha detto che è un ricatto? No, è una negoziazione. Se ne faccia una ragione, anche se capisco che il fatto che gli argomenti siano portati avanti dai sindacati mette in difficoltà il padronato».