Il governo risponde alle interrogazioni di Piezzi (Plr) e Isabella (Centro) confermando il servizio su appuntamento. Chiusure? ‘Presupposto errato’
Uffici di esecuzione di valle, avanti tutta e con assoluta determinazione con le misure di riorganizzazione, “che rispondono alla necessità di adeguare i servizi pubblici alle mutate esigenze dei cittadini e alle imminenti novelle legislative, salvaguardando nel contempo la presenza istituzionale nelle zone periferiche”.
Il Consiglio di Stato tira dritto, e lo conferma rispondendo a due interrogazioni di Aron Piezzi (Plr) e Claudio Isabella (Centro), preoccupati a loro dire da una china che potrebbe portare alla chiusura dell'Ufficio esecuzione di Vallemaggia e non solo. Per il Consiglio di Stato è “un presupposto errato”.
Nella premessa alla sua riposta, il governo ricorda che “dal 1° dicembre 2024, gli Uffici di esecuzione siti ad Acquarossa, Biasca, Cevio e Faido offrono un nuovo servizio su appuntamento, più efficace e mirato rispetto agli attuali orari fissi”. Questo adeguamento, continua il Consiglio di Stato, “risponde ai cambiamenti delle abitudini dei cittadini, che si rivolgono anche al Contact center del settore esecutivo che pure opera secondo orari più ampi rispetto a quelli usuali dell'Amministrazione cantonale”.
Nelle risposte alle domande si evince che “in linea con le modalità già adottate per altri settori dello Stato, questa misura organizzativa è stata comunicata tramite i canali abituali: sportelli e sito internet”, e che l'obiettivo del nuovo modello organizzativo è “preservare il servizio, rendendolo più accessibile ed efficace”.
Poi si arriva alla vera questione: questo cambiamento di orari, è l'antipasto della chiusura delle preture di valle? Il governo ricorda quanto affermato rispondendo alla recente risoluzione sulla giustizia approvata dal Gran Consiglio: “L'intento di preservare istituzioni giudiziarie cantonali come le Preture di valle va accompagnato con una riflessione sul ruolo e la funzionalità dei distretti, immaginando il loro inserimento in giurisdizioni riviste e prevedendo per legge il mantenimento di queste sedi dislocate nelle quali potranno essere trattate cause civili delle aree urbane di riferimento”. Insomma, si vedrà.
Quel che si sa ora, tornando agli Uffici di esecuzione di valle, è che “non sono previsti risparmi finanziari. Tuttavia, il nuovo assetto garantisce una gestione più razionale del personale e risponde all'esigenza degli uffici legata all'aumento di attività previsto con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni legislative”. E ancora: “Questa misura organizzativa non è un accentramento né una riorganizzazione strutturale”. E “non essendo prevista alcuna riduzione del servizio, non si ravvisa la necessità di misure compensative”.