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‘Berna intervenga se l’aumento dei premi sarà oltre la media’

È l'appello lanciato durante l'incontro con la consigliera federale Baume-Schneider. De Rosa: ‘La Confederazione eviti stangate per il Ticino’

In sintesi:
  • ‘Si intervenga politicamente per riportare il dato almeno nella media nazionale’
  • ‘Il governo ticinese ha fatto molto per limitare gli aumenti, ma i margini cantonali sono limitati’
  • Chiesto di approfondire la possibilità di gestire anche la quantità delle prestazioni
(Ti-Press)
16 settembre 2024
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I premi di cassa malati sono destinati a salire anche nel 2025. L'ufficialità arriverà entro la fine del mese, ma sono da mettere in conto rincari sostanziosi. Si parla di un aumento medio a livello nazionale tra il 5 e il 7 per cento, con alcune regioni che potrebbero però avere rincari ancora più marcati. «Abbiamo fatto un appello alla consigliera Federale Elisabeth Baume-Schneider per chiedere che, nel caso l’Ufficio federale dovesse proporre per il Ticino un aumento superiore alla media, si intervenga politicamente per riportare il dato almeno nelle media nazionale». Per Raffaele De Rosa l’incontro avuto questa mattina a Palazzo federale con la capa del Dipartimento dell’interno ha permesso «di mettere sul tavolo tutto quello che come Cantone abbiamo fatto per cercare di contenere i costi della salute, ma anche le preoccupazioni di una regione che ha visto i premi crescere esponenzialmente negli ultimi due anni. Un altro balzo del dieci per cento – sottolinea De Rosa – non sarebbe né accettabile né sostenibile per un territorio come il nostro che vive oggettivamente delle situazioni di svantaggio rispetto al resto della Svizzera». Due su tutte: la perequazione finanziaria intercantonale, che riconosce al nostro cantone una cifra molto più bassa di quella di altri cantoni, e la pressione al ribasso sui salari. «Purtroppo non c’è nessun fattore correttivo che tenga conto della struttura socio-demografica, che penalizza il Ticino. A un postulato di Bruno Storni, che chiedeva proprio di considerare questo aspetto nello stabilire i premi di cassa malati, si era risposto che questo è già tenuto in conto nella perequazione intercantonale. Sappiamo bene che non è proprio così». In ogni caso, «Baume-Schneider, che proviene pure lei da un cantone di frontiera (il Giura, ndr), si è dimostrata molto attenta e ricettiva».

L’incontro è stata anche l’occasione per mostrare quanto fatto finora sul piano cantonale per cercare di limitare l’aumento dei costi. Tra gli interventi più significativi: la moratoria sui medici per quanto riguarda undici specializzazioni, accolta dal Gran Consiglio e “sigillata” da una sentenza del Tribunale federale che ne ha riconosciuto la legittimità, e la moratoria per gli infermieri indipendenti e le associazioni private attive nelle cure a domicilio. «Il messaggio governativo è stato licenziato il 3 luglio, due giorni dopo l’entrata in vigore della base legale. Questo a dimostrazione che sul tema siamo vigili e attenti. Ora spetta al parlamento esprimersi», afferma De Rosa.

«Abbiamo però fatto notare come i margini cantonali siano limitati. Tutti questi sforzi potrebbero rivelarsi vani se non si interviene su un aspetto centrale: il volume delle prestazioni». È stato quindi chiesto alla consigliera federale di approfondire la tematica per introdurre a livello federale la possibilità di gestire anche la quantità delle prestazioni.

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