Ticino

Tedesco in prima media, Glrt a favore delle due ore a settimana

Delle tre proposte messe in consultazione dal Decs i giovani liberali, autori della mozione nel 2017, sostengono il cosiddetto ‘arrocco in griglia’

La consultazione termina l’8 aprile
(Ti-Press)
4 aprile 2024
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Tre possibili scenari per tradurre in pratica l’insegnamento del tedesco già dalla prima media, ovvero un anno prima rispetto a oggi: i Giovani liberali radicali ticinesi sostengono “la terza proposta”, quella del cosiddetto ‘arrocco in griglia’, con cui “verrebbero inserite due ore di tedesco a settimana”. Secondo i Glrt, si otterrebbe così “un anticipo dell’insegnamento del tedesco vero e proprio, con cadenza regolare e sull’arco di tutti i nove mesi scolastici, ciò che costituirebbe un tangibile passo avanti verso delle migliori competenze in tedesco alla fine della scuola media”.

I Giovani liberali radicali prendono quindi posizione sulle tre possibili modalità elaborate – e poste in consultazione di recente – dal Dipartimento educazione cultura e sport per mettere in pratica l’anticipo dell’insegnamento del tedesco deciso oltre un anno fa dal Gran Consiglio. Il 13 marzo del 2023 il Gran Consiglio ha approvato la mozione depositata nel 2017 da Fabio Käppeli e Alessandra Gianella, a nome dei Glrt, per anticipare e potenziare l’insegnamento del tedesco a scuola. La proposta è stata anche sostenuta da una petizione sottoscritta da 4’305 cittadini, ricordano i Giovani liberali radicali ticinesi.

La maggioranza del Gran Consiglio “aveva allora riconosciuto, come sostenuto dai Glrt, l’importanza del tedesco per l’accesso dei giovani alla formazione e al mercato del lavoro svizzero, che richiede sempre migliori conoscenze del tedesco già per un posto di apprendistato e per una formazione al passo con i tempi”. Un potenziamento dell’insegnamento del tedesco “permetterebbe anche ai nostri giovani di poter iniziare e frequentare delle università nella Svizzera tedesca con una base più solida, evitando quindi una buona parte delle difficoltà che si incontrano durante i primi anni, come pure di avere migliori possibilità di accesso al mondo del lavoro svizzero”. Il rapporto di maggioranza approvato dal parlamento, ricordano ancora i Giovani liberali radicali, “proponeva quindi di anticipare l’insegnamento del tedesco alla prima media, lasciando però valutare al Consiglio di Stato e al Dipartimento competente le modalità d’attuazione”.

Dopo quasi un anno, il Decs ha messo in consultazione tre possibili modalità per concretizzare l’anticipo dell’insegnamento del tedesco. “La proposta d’introdurre un laboratorio, senza entrare nel merito di considerazioni pedagogiche che non ci competono, andrebbe a scapito della quantità e della continuità delle unità didattiche settimanali dedicate al tedesco e/o al francese – annotano i Glrt –. Contro una proposta simile che si riferiva alla seconda media ci eravamo già espressi nel febbraio del 2020. L’introduzione del corso intensivo di breve durata di per sé potrebbe essere interessante e valida come esperienza individuale, ma, vista la sua durata, a nostro modo di vedere non potrebbe mai sostituire due unità didattiche settimanali per l’intera durata dell’anno scolastico”. Come detto, i Giovani liberali radicali ticinesi sono a favore della terza proposta, quella del cosiddetto ‘arrocco in griglia’, con il quale verrebbero inserite due ore di tedesco a settimana.

L’anticipo dell'insegnamento del tedesco, sottolineano i Glrt, “non è importante unicamente per facilitare l'accesso dei giovani all’università e al mercato del lavoro, considerata anche l'adesione del Ticino alla Greater Zürich Area, ma lo è anche dal punto di vista della coesione nazionale, favorendo gli scambi culturali, sportivi e sociali tra nord e sud”. Confidano pertanto “nel fatto che la scelta verrà effettuata su basi che rispettino il volere del Gran Consiglio e della popolazione, tenendo conto delle motivazioni che hanno portato a tale decisione, evitando semplificazioni in nome di un risparmio finanziario piuttosto che di una maggiore facilità nell’attuazione”.

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