Ticino

La ‘Sanità e sicurezza sociale’ monitorerà i centri asilo

Avallato dal parlamento il rapporto di Filippini (Udc). Gobbi: ‘Ci sarà un incontro informativo una volta rientrata la situazione sul fronte degli arrivi’

Respinta l’iniziativa parlamentare del liberale radicale Matteo Quadranti
(Ti-Press)
12 marzo 2024
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Luce verde dalla quasi unanimità del Gran Consiglio (71 favorevoli e 3 astenuti) al rapporto della democentrista Lara Filippini che chiedeva di respingere l’iniziativa del liberale radicale Matteo Quadranti. Atto parlamentare, depositato nel settembre 2019, che proponeva di estendere le competenze della commissione parlamentare (speciale) ‘Sorveglianza delle condizioni di detenzione’ chiamata a verificare le condizioni detentive nel Carcere giudiziario della Farera – riservato agli imputati in attesa di giudizio – e nell’attiguo Carcere penale della Stampa, in cui vengono rinchiuse le persone condannate a una pena da scontare dietro le sbarre. Quadranti sollecitava una modifica dell’articolo 27 della Legge sul Gran Consiglio, affinché alla citata commissione speciale venisse affidato anche il controllo delle condizioni esistenti nelle strutture per richiedenti asilo, dove sono collocati per esempio i migranti in attesa di allontanamento o rimpatrio.

Filippini (Udc): ‘Luoghi non destinati alla privazione della libertà’

«Occorre sottolineare – osserva in aula la relatrice del rapporto avallato dall’aula – che sia i centri federali, come Chiasso, sia i centri cantonali, come Cadro o Paradiso, a differenza delle Strutture carcerarie cantonali, nelle quali interviene la commissione speciale, non sono luoghi destinati alla privazione della libertà. Entrambe le tipologie di strutture non sono che spazi di accoglienza e integrazione». Non solo. «I centri cantonali – prosegue Filippini – sono gestiti attraverso la Croce rossa svizzera sezione Sottoceneri sulla base di uno specifico contratto di prestazione negoziato con l’Ufficio richiedenti asilo e rifugiati (di competenza del Dipartimento sanità e socialità, ndr), a cui spetta il ‘controllo qualità’ della struttura e la verifica sulla corretta applicazione di quanto previsto dal contratto di prestazione». Dello stesso avviso anche la leghista Maruska Ortelli, presidente della commissione ‘Sorveglianza delle condizioni di detenzione’.

Non tutto l’atto di Quadranti – che in parlamento si è detto «soddisfatto» delle proposte – è stato però disfatto dal rapporto. «Con il Dss – rileva Filippini – abbiamo concordato una piccola delegazione per un intervento annuale da parte di una commissione. Un ottimo compromesso».

Rusconi (Plr): ‘Distinguere accoglienza da detenzione’

Anche per il liberale radicale Patrick Rusconi, commissario della commissione speciale, «il punto di partenza per analizzare l’efficacia dell’iniziativa è distinguere accoglienza da detenzione. Le condizioni nelle nostre strutture carcerarie è da ritenersi soddisfacente. Il compito di monitoraggio e controllo è reso però facile anche perché il detenuto è costantemente presente in carcere, cosa che diventa complicata in un centro di accoglienza per asilanti, dove l’ospite è libero di muoversi».

Padlina (Centro): ‘Si continui a dedicare la massima attenzione al tema’

Ad aderire alle conclusioni del rapporto di Filippini anche il gruppo del Centro. «Ciò non significa tuttavia – evidenzia il deputato Gianluca Padlina – che i temi sollevati non siano importanti, visto e considerato che concernono il rispetto dei diritti umani. Una questione sempre attuale, alla quale è doveroso che un organo legislativo come il nostro continui sempre a dedicare la massima attenzione».

Boscolo (Ps): ‘Basta continuare a utilizzare la ‘scusa’ delle competenze federali’

Più critiche le voci della sinistra. «È necessario che vi sia un controllo da parte di una commissione delle condizioni di detenzione degli asilanti, perché è di questo che stiamo parlando», sostiene la socialista Lisa Boscolo, che spiega: «È semplicemente un modo per dire che la politica deve poter prendere in mano politicamente il dossier. Bisogna smettere di continuare a utilizzare la ‘scusa’ delle competenze federali. Queste persone sono sul nostro suolo cantonale».

Valsangiacomo (Verdi): ‘Giusto monitorare, ma…’

Sulla stessa linea d’onda la deputata dei Verdi Nara Valsangiacomo: «Tante parole vengono spese sulle situazioni di tensione che vengono a crearsi in prossimità di questi centri, ma tante se ne dovrebbero spendere ancora per parlare delle gravi condizioni in cui vivono le persone migranti in questi centri. È giusto che come parlamento si monitori questa situazione, ma una sola visita all’anno non basta».

Gobbi (Di): ‘Un incontro informativo con la Sanità e sicurezza sociale’

Seguito al rapporto di Filippini è stato dato anche dal Consiglio di Stato, come illustrato da Norman Gobbi, alla testa del Dipartimento delle istituzioni. «Una volta rientrata la situazione sul fronte degli arrivi – mette in luce il consigliere di Stato – la commissione parlamentare Sanità e sicurezza sociale sarà coinvolta per un incontro informativo organizzato dall’Ufficio richiedenti asilo e rifugiati, con il supporto della Croce Rossa svizzera sezione Sottoceneri». E prosegue: «Questa commissione è stata identificata dal governo come la più adeguata, perché vogliamo una chiara scissione con la commissione ‘Sorveglianza delle condizioni di detenzione’».

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