Ticino

Assicurati morosi e liste nere, la parola ai Comuni

Nella riunione della Piattaforma si è deciso di avviare un sondaggio fra i Municipi. Idem su convocazioni e denunce penali

In diversi non pagano il premio perché non hanno soldi
(Ti-Press)
6 marzo 2024
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Si è parlato anche di assicurati morosi, ossia di coloro che non pagano il premio di cassa malati, nella riunione odierna della Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni. Il Dipartimento sanità e socialità (Dss), informa una nota della Cancelleria dello Stato, ha anzitutto aggiornato i presenti sull’iniziativa generica che chiede di eliminare le cosiddette liste nere. Quelle appunto degli assicurati morosi nel settore LaMal: “È stato spiegato che la Commissione sanità e sicurezza sociale del Gran Consiglio, prima di proseguire le proprie analisi, ha aderito alla proposta del governo di consultare i Comuni”. D’intesa con la Piattaforma, nelle prossime settimane sarà promosso un sondaggio fra i Municipi “per verificarne le preferenze, in merito al futuro delle ‘liste nere‘”.

Restando in tema, il Dss ha ripercorso le tappe “di coinvolgimento e condivisione con i Comuni nel percorso decisionale che ha portato il Cantone a istituire per gli assicurati morosi nel settore LaMal l’obbligo di rispondere alle convocazioni dei Comuni, accanto a una serie di misure come, ad esempio, l’accresciuta informazione volta a prevenire il fenomeno e ad aumentare l’efficacia dell’intervento comunale”. Si è deciso l’avvio di “una consultazione approfondita fra i Municipi sul nuovo strumento”. Il riferimento, pare di capire, è al controverso articolo 38a, in vigore dallo scorso autunno, che il Consiglio di Stato ha inserito nel Regolamento di applicazione della LaMal: articolo secondo cui i Comuni devono segnalare al Ministero pubblico gli assicurati morosi ed escussi che non danno seguito alle convocazioni. La misura, fra l’altro, rischia di tradursi in migliaia di nuovi incarti per la Procura, già oberata di lavoro: in questo caso si tratta di procedimenti contravvenzionali, con la comminatoria della multa.

Altrro tema affrontato dalla Piattaforma, la riforma ‘Ticino 2020‘ riguardante la ripartizione di competenze e flussi fra Cantone e Comuni. Durante l’incontro è stato ricordato che la consultazione sull’ultima versione del progetto “si è conclusa il 15 dicembre scorso, con un’ampia partecipazione e una chiara maggioranza di pareri critici sulla proposta di nuova ripartizione dei compiti fra Cantone e Comuni”. Alla luce delle indicazioni raccolte, si è stabilito che “il Comitato strategico effettuerà i necessari approfondimenti e fornirà una serie di scenari per fare avanzare i lavori, consolidando anzitutto i contenuti sui quali è finora stato possibile trovare un accordo”.

Il Dipartimento finanze ed economia ha invece fornito alcuni chiarimenti sul tema della differenziazione del moltiplicatore comunale d’imposta fra persone fisiche e giuridiche, che potrà essere applicata dal 2025. La Piattaforma ha deciso di “avviare una consultazione fra i Comuni, in merito all’opportunità di limitare la possibilità di differenziare verso il basso il moltiplicatore delle persone giuridiche”.

Il Dipartimento istituzioni ha confermato che il Gruppo di lavoro Polizia ticinese ha presentato il proprio rapporto sulla futura ripartizione dei compiti tra polcomunali e Cantonale: le conclusioni dello studio saranno ora discusse in seno alla Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza e insieme ai municipali titolari dei dicasteri sicurezza.

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