Ticino

Bocciata la politica estera ticinese secondo Morisoli

La commissione parlamentare silura le due mozioni del democentrista: quella sul Segretario di Stato e quella sulla Conferenza dei Cantoni di frontiera

il relatore Marco Passalia
6 febbraio 2024
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La commissione parlamentare della Gestione silura le mozioni con cui il democentrista Sergio Morisoli chiede, con quella inoltrata nel 2016, la creazione di un Segretariato e della funzione di Segretario di Stato per la politica estera e, con quella presentata nel 2018, di promuovere a livello nazionale una nuova Conferenza intercantonale, cioè la Conferenza dei Cantoni di frontiera.

Tre i motivi per i quali il rapporto, ottimamente argomentato, stilato da Marco Passalia (Centro) e firmato stamane dalla Gestione, invita il plenum del Gran Consiglio a respingere i due atti parlamentari del deputato Udc. “Negli ultimi anni, come dimostrano i fatti, ci sono stati dei miglioramenti nel posizionamento del Ticino nel contesto federale e in Italia. L’attività svolta dal Servizio delle relazioni estere – scrive Passalia – è efficiente e funzionale e ha permesso di creare e sviluppare i giusti canali per portare le varie tematiche care al Ticino sui tavoli della politica. La creazione di un’eventuale Conferenza dei Cantoni di frontiera e della figura del Segretario di Stato per la politica estera non risulta necessaria dal punto di vista pratico, né da quello operativo e neppure da quello finanziario. Una tale conferenza oltre che essere un doppione comporterebbe spese aggiuntive, più burocrazia e necessità di coordinazione maggiore non per forza portando ai risultati sperati”.

Bocciata dunque dalla commissione la politica estera ‘ticinese’ immaginata da Sergio Morisoli.

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