Ticino

E-cig, un negozio su 4 viola il divieto di vendita ai minori

È quanto emerge dai controlli effettuati dal Dipartimento sanità e socialità (Dss). Sotto la lente 112 attività commerciali vicine a 21 scuole medie

In sintesi:
  • I controlli sono stati svolti con il supporto di un gruppo di ragazzi e ragazze di età compresa fra i 13 e i 17 anni, formati per svolgere queste verifiche e accompagnati da un adulto
  • L’articolo 52a della legge sanitaria sancisce l’obbligo da parte del venditore di richiedere un documento d’identità ufficiale in caso di incertezza sull’età dell’acquirente
(Ti-Press)
16 gennaio 2024
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Dal 1° giugno scorso, le sigarette elettroniche (e-cig) in Ticino non possono più essere vendute ai minori di 18 anni, eppure un negozio su quattro pare farsi beffa di tale divieto e continua a distribuirle. È ciò che emerge dai controlli effettuati dal Dipartimento sanità e socialità (Dss), in collaborazione con Radix Svizzera italiana. A sei mesi dall'entrata in vigore del divieto, le autorità hanno tenuto sott'occhio 112 punti vendita situati in prossimità di 21 scuole medie.

Verifiche fatte in collaborazione con un gruppo di giovani

I controlli sono stati svolti con il supporto di un gruppo di ragazzi e ragazze di età compresa fra i 13 e i 17 anni, formati per svolgere queste verifiche e accompagnati da un adulto. I minorenni hanno chiesto di acquistare una specifica tipologia di sigaretta elettronica monouso, la cosiddetta "Puff Bar", attualmente il dispositivo più diffuso e utilizzato tra i giovani. Durante le verifiche, i ragazzi non potevano nascondere la propria età o cercare di ingannare i venditori e, in caso di richiesta, erano tenuti a presentare un documento d'identità.

I risultati dei controlli hanno rivelato, come detto poc’anzi, che circa un negozio su quattro ha venduto le Puff Bar ai minori, nella maggior parte dei casi senza verificare l'età dei giovani acquirenti tramite domanda diretta o richiesta di una carta d'identità, come invece richiesto dall'articolo 52a LSan.

Cosa dice la norma

L’articolo 52a della legge sanitaria non si limita solo a imporre il divieto di vendita di prodotti del tabacco (e simili) ai minorenni, ma sancisce l’obbligo da parte del venditore di richiedere un documento d’identità ufficiale in caso di incertezza sull’età dell’acquirente. Per il Dss è quindi importante che chi vende sigarette elettroniche rispetti le misure preventive sancite dalla LSan.

"La modifica della legge sanitaria è stata voluta per contrastare la velocissima espansione del mercato di prodotti definiti come alternativi alle sigarette tradizionali – e spesso proposti come più salutari – e la loro popolarità tra gli adolescenti e i giovani adulti", afferma il Dipartimento sanità e socialità nel comunicato stampa diffuso ai media, che prosegue: "Al momento non vi sono evidenze scientifiche solide e indipendenti a sostegno della sicurezza di questi prodotti, sia per un utilizzo iniziale in giovane età, sia sul lungo termine". Inoltre la maggior parte di questi prodotti "contiene nicotina, sostanza tossica che crea dipendenza in modo rapido e intenso".

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