Ticino

‘Abbiamo agito in buona fede. È un attacco politico’

Il presidente Udc Marco Chiesa sull'articolo del ‘Tagi’: ‘Ci siamo mossi nel rispetto della legge sui fiduciari’. Ma spunta ora una sentenza del Tram

In sintesi:
  • Maderni (Federazioni fiduciari): ‘Abbiamo segnalato noi il caso’
  • Colombi (Autorità di vigilanza): ‘Ci vuole almeno un fiduciario autorizzato’
  • Il legale della Ticiconsult: ‘Il Tribunale federale parla chiaro’
Marco Chiesa, presidente nazionale dell’Udc
(Ti-Press)
29 settembre 2023
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«Una cosa è certa: abbiamo agito in buona fede, quindi senza alcuna intenzione di raggirare leggi e regolamenti. Ci siamo basati sul vigente articolo 7d della Legge cantonale sui fiduciari. Per il resto, considerati i tempi tutt’altro che non sospetti, si tratta di un attacco politico in piena regola». Brusco risveglio e giornata convulsa per il consigliere agli Stati ticinese e presidente dell’Udc svizzera Marco Chiesa. Secondo il ‘Tages-Anzeiger’ la fiduciaria luganese Ticiconsult – attiva nel ramo commerciale e gestita da Chiesa insieme al presidente dei democentristi ticinesi e consigliere nazionale Piero Marchesi e al deputato cantonale Udc, nonché avvocato ed ex procuratore federale, Pierluigi Pasi – avrebbe violato per quattordici mesi la Legge cantonale sull’esercizio delle professioni fiduciarie (LFid) non avendo impiegato nessun fiduciario iscritto all’albo cantonale, nessuna persona quindi al beneficio dell’autorizzazione rilasciata dall’Autorità di vigilanza ticinese. Da circa un mese la società è a norma, disponendo di un fiduciario commercialista.

Resta però la bordata giornalistica, per giunta in piena campagna elettorale per le imminenti ‘federali’. Riprende Chiesa, contattato dalla ‘Regione’: «Ripeto, ci siamo mossi nel rispetto dell’articolo 7d secondo il quale non soggiacciono alla LFid, fra gli altri, gli avvocati che possono esercitare la rappresentanza in giudizio nell’ambito del monopolio per le attività coperte dalla Legge federale sulla libera circolazione degli avvocati, legge peraltro di rango superiore a quella cantonale. Ed è stato il nostro caso in quei quattordici mesi dopo che Pasi, al quale come a tutti gli altri avvocati la legge cantonale non si applica, ha rilevato quote societarie della Ticiconsult Sagl, diventandone il proprietario, nonché il gerente come il sottoscritto e Marchesi». Aggiunge: «Ricordo che la norma citata è uno dei correttivi apportati dal Tribunale federale con sentenza del 2011, che aveva parzialmente accolto il ricorso contro la prima grande riforma della LFid». Qualche mese fa avete comunque assunto un fiduciario autorizzato… «Solo perché intendiamo ampliare l’attività», taglia corto Chiesa.

Affaire chiarito? La materia è complessa. E a complicare il tutto c’è anche una sentenza del Tribunale cantonale amministrativo del 2015, di cui solo ora si apprende, pubblicamente, l’esistenza.

Maderni (Federazione associazioni fiduciari): ‘Abbiamo segnalato noi il caso’

Ad aver segnalato la situazione della Ticiconsult all’Autorità di vigilanza sui fiduciari è stata la Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari. «C’è un articolo di Legge che deroga e che permette agli avvocati di svolgere l’attività fiduciaria senza chiedere l’autorizzazione. Questo, però, solo quando l’attività viene svolta all’interno del proprio studio legale o quando viene svolta con una società per i beni propri dell’avvocato. Quando si fa invece un’attività con una società per conto di terzi, come sembrerebbe in questo caso, occorre avere l’autorizzazione di fiduciario – afferma la presidente della Federazione, e granconsigliera del Plr, Cristina Maderni –. È vero che ci sono delle fiduciarie che hanno al loro interno degli avvocati, ma è anche vero che molti avvocati sono iscritti all’albo dei fiduciari. Oggi la Ticiconsult ha al suo interno una persona che ha la patente e quindi sono in regola. Prima la situazione era sospetta, motivo per cui come associazione abbiamo fatto la segnalazione all’Autorità di vigilanza. Oltre non siamo andati perché il nostro compito si limita, parlando in generale, a combattere l’attività abusiva».

L'Autorità di vigilanza: ci vuole almeno un fiduciario autorizzato

Ma qual è il ruolo dell’avvocato alla luce della Legge cantonale sui fiduciari? «Con riferimento all’applicazione della LFid e il ruolo di avvocato, precisiamo che sino alla riforma della legge, intervenuta nel luglio 2012, gli avvocati – spiega, interpellato dalla ‘Regione’, Giuseppe Colombi, capoufficio in seno all’Autorità di vigilanza – potevano esercitare le attività fiduciarie commercialistiche, esclusa la tenuta della contabilità. Il quadro legislativo è mutato in virtù della giurisprudenza del Tribunale federale, si veda la sentenza del 24 novembre 2011, il quale ha statuito che l’esenzione dal campo di applicazione della Legge ticinese sui fiduciari riguarda gli avvocati che possono esercitare la rappresentanza in giudizio nell’ambito del monopolio per le attività coperte dalla Llca, la Legge federale sulla libera circolazione degli avvocati, evidenziando però il limite della relazione diretta con la professione di avvocato. Considerata poi la giurisprudenza del Tribunale cantonale amministrativo secondo la quale da un lato non soggiacciono alla LFid le attività svolte dagli avvocati che possono esercitare la rappresentanza in giudizio nell’ambito del monopolio, coperte dalla Llca con relativa esclusione del rilascio dell’autorizzazione LFid, e dall’altro che il principio esposto all’articolo 6 capoverso 1 della LFid non può essere disatteso tramite la candidatura di un avvocato, la prassi instaurata dall’Autorità di vigilanza è volta a ritenere che la condizione della diretta relazione con la professione di avvocato è ossequiata solo quando si tratta di un’attività fiduciaria esercitata dall’avvocato iscritto nel Registro cantonale degli avvocati o nell’Albo pubblico degli avvocati degli Stati membri dell’Ue o dell’Aels direttamente per il tramite dello studio legale in cui egli è attivo. Pertanto, solo in presenza di tali parametri è data l’esenzione di cui all’articolo 7 lettera d della LFid. Ne discende, che se una società si propone di svolgere le attività elencate agli articoli 3 e 4 della LFid deve avere al suo interno almeno un fiduciario autorizzato, che svolga l’attività professionale nell’azienda con iscrizione e diritto di firma nel Registro di commercio secondo i disposti legali. Va da sé che l’Autorità di vigilanza effettua una valutazione caso per caso».

Colombi richiama anche la giurisprudenza del Tribunale cantonale amministrativo. Da nostre informazioni, si tratta di una sentenza pronunciata nel 2015 dal Tram. Una sentenza innescata dal caso di un avvocato iscritto nel registro cantonale degli avvocati che aveva chiesto all’Autorità di vigilanza di essere autorizzato a operare come fiduciario in una società con cui aveva sottoscritto un contratto di collaborazione, società rimasta priva a un certo punto del proprio fiduciario autorizzato. L’Autorità di vigilanza aveva però risposto picche e il Tram, al quale il legale si era rivolto, aveva confermato il diniego dell’autorizzazione. In estrema sintesi, i giudici avevano stabilito che un avvocato iscritto nel registro cantonale può fare il fiduciario ma solo nell’ambito delle attività del proprio studio legale e che non ha diritto all’autorizzazione ai sensi della LFid per gestire una ditta fiduciaria esterna allo studio legale.

Il legale della Ticiconsult: ‘Il Tribunale federale parla chiaro’

Non è invece d’accordo l’avvocato Adriano Sala, rappresentante legale di Ticiconsult. «C’è una sentenza del Tribunale federale che parla chiaro. Gli avvocati sottostanno alla Legge federale sulla libera circolazione degli avvocati, che è di rango superiore rispetto alle leggi cantonali. Di conseguenza gli avvocati sottostanno all’autorità di vigilanza sull’attività degli avvocati. Questa controlla sia l’attività che ricade nel monopolio degli avvocati, sia tutta l’altra attività, che questa sentenza definisce come amministrazione, consulenza e gestione». Inoltre, prosegue Sala, «ci sono tante società che svolgono un’attività fiduciaria che hanno un avvocato iscritto nella gerenza o nel consiglio di amministrazione, senza che qualcun’altro sia iscritto nell’albo dei fiduciari. Va poi sottolineato che l’avvocato Pasi ha parte delle quote della società. Dire che non sta lavorando nell’ambito della sua professione è davvero paradossale». C’è pure un altro aspetto evidenziato da Sala: «La sentenza del Tribunale federale invita anche i cantoni a uniformarsi tra loro. Un invito rivolto al Ticino che però non è stato raccolto. La Legge sui fiduciari crea infatti delle differenze tra i fiduciari e gli avvocati, che già per quanto stabilisce la Legge federale devono mantenere un comportamento irreprensibile in tutte le attività professionali che svolgono».

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