Ticino

Sulla custodia alternata dei figli, ‘si esamini caso per caso’

Così Di Dio (Atfmr) dopo l’approvazione al Nazionale della mozione di Romano (Centro). Per Scardamaglia (Papageno): ‘Questo risolverà molti problemi’

La custodia alternata sarà la norma?
(Ti-Press)
28 settembre 2023
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«Quanto approvato dal Nazionale aiuterà a risolvere molti problemi, è necessaria una legge che preveda che la custodia alternata sia la regola». Così il coordinatore del movimento Papageno, che si occupa di fornire sostegno durante una separazione conflittuale, Gianfranco Scardamaglia sulla mozione del consigliere nazionale del Centro Marco Romano, il quale domandava che la custodia alternata dei figli diventi la regola. Mozione approvata appunto lunedì dalla Camera del popolo e volta a modificare il Codice civile. Si attende la decisione degli Stati. «In questi anni di esperienza – prosegue – abbiamo rimarcato un grande problema di fondo, ovvero il funzionamento dell’affidamento. Con la custodia esclusiva, che prevede i diritti di visita, succede troppo spesso che un genitore prenda il sopravvento sull’altro».

‘Responsabilità dei genitori essere a disposizione dei figli’

Ma di cosa si tratta precisamente? «Il principale vantaggio della custodia alternata – spiega Scardamaglia – è che il bambino continua ad avere un rapporto equo con entrambi i genitori. Automaticamente questo permette una ripartizione economica condivisa, dal momento che tutti e due si occupano del figlio. Nella stessa direzione questa ripartizione, cioè il fatto che il figlio possa passare del tempo anche con l’altro genitore, implica più tempo libero e la possibilità di coltivare una vita privata. Chiaramente i genitori devono organizzarsi in funzione di questo assetto: per l’interesse e il bene dei bambini, è loro dovere e responsabilità fare in modo di essere a disposizione del figlio dopo la separazione».

Per Alessia Di Dio, coordinatrice dell’Associazione ticinese famiglie monoparentali e ricostituite (Atfmr), è però necessario fare una premessa e contestualizzare la situazione attuale. «Dal 2017 – illustra – in Svizzera esiste già il dovere da parte dell’autorità competente in caso di separazione o divorzio di esaminare la possibilità di istruire una custodia alternata su richiesta anche di un solo genitore o del figlio. E già attualmente i padri, perché spesso sono loro, che richiedono una custodia alternata in buona parte dei casi riescono a ottenerla. Se ciò non avviene è per una serie di elementi molto oggettivi, tipicamente la grande distanza tra le abitazioni dei due genitori che rende oggettivamente complesso per i figli doversi dividere tra i due luoghi. La mozione di Marco Romano cerca di forzare ulteriormente andando nella direzione di una soluzione in cui si privilegia la custodia alternata, indipendentemente da quelli che potrebbero essere invece dei motivi oggettivi che riguardano le singole famiglie e i bisogni dei bambini rispetto a una custodia esclusiva».

La situazione in Ticino

Di Dio ci tiene dunque a relativizzare i vantaggi elencati da Scardamaglia. «La custodia alternata – sottolinea – è un sistema esigente un po’ per tutti. Per prima cosa necessita di buone capacità di comunicazione: questo è fattibile per dei genitori che riescono a collaborare in modo sereno. È il caso di un’ampia fetta delle separazioni, ma non è sempre così. Poi è una soluzione di fatto più costosa per le famiglie e perciò non è per forza sempre applicabile: attualmente sono dei genitori in buone condizioni finanziarie a scegliere quest’opzione. Anche per i bambini coinvolti la custodia alternata è spesso più complessa. In tal senso, non esiste di per sé una scelta di custodia in assoluto migliore di un’altra: l’autorità competente deve quindi avere la possibilità di prendere delle decisioni esaminando le singole situazioni».

Per Scardamaglia invece «il sistema giuridico, per come applica il diritto, fa sì che venga fomentata continuamente la lite. Questo perché da una parte c’è un genitore che ci guadagna non solo finanziariamente, ma anche nel rapporto con i figli, e dall’altra c’è un genitore che viene sempre più escluso. Sono convinto che la custodia alternata possa portare un importante beneficio sociale, in termini di salute mentale e fisica della popolazione».

Secondo Di Dio non si tratta tuttavia di una richiesta dominante: «In Ticino – afferma la coordinatrice dell’Atfmr – le coppie che si separano sono sostanzialmente d’accordo sulla scelta della soluzione di custodia, che è quasi sempre esclusiva. Facciamo anche un po’ di fatica a capire questa continua insistenza di una parte della politica per andare nella direzione di imporre come norma la custodia alternata».

‘C’è il rischio di una diminuzione delle tutele contro la violenza domestica’

La situazione attuale esacerberebbe però secondo Scardamaglia delle incomprensioni tra i genitori: «La grossa differenza sta nel fatto che ora il giudice interviene per capire se questo tipo di custodia possa essere attuata: ciò implica che strategicamente il genitore con la custodia esclusiva crea pretestuosamente dei conflitti di fatto inesistenti o di limitata entità, al fine di indurre il giudice a respingere la richiesta dell’altro genitore alla custodia alternata. Il giudice dovrebbe invece subentrare solo quando questo modello non si realizza. Se un genitore vuole essere presente anche dopo la separazione deve avere la possibilità di poterci essere. Per questo – conclude il coordinatore di Papageno – è fondamentale che le autorità garantiscano una situazione giuridica favorevole».

Di Dio sottolinea però come il rendere questa custodia la norma comporti alcuni rischi. «Le false accuse da parte delle madri per ottenere la custodia esclusiva – rileva – sono un fenomeno assolutamente marginale. Dal nostro punto di vista il vero problema è il rischio che maltrattamenti, abusi o violenza domestica vengano sottovalutati e non riconosciuti al momento della procedura di separazione e di divorzio. Rendere l’affido alternato la norma comporta il rischio di una diminuzione delle tutele nei casi di violenza domestica, come testimonia l’esempio di numerosi Paesi vicini. Ciò non toglie l’importanza della parità all’interno delle coppie, argomento spesso usato a favore della custodia alternata. Ci sembra tuttavia una forzatura imporre la parità di genere dopo la rottura invece di promuoverla maggiormente all’interno delle famiglie prima di un’eventuale separazione. Finché la società non supporterà questa suddivisione paritaria dei ruoli è difficile generalizzare la custodia alternata».

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