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‘Caffè nauseabondo e bustine di zucchero sessiste’

Circolano messaggi che il Coordinamento donne della sinistra definiscono ‘agghiaccianti’. Presa di posizione con ‘disgusto, indignazione e sconforto’

In sintesi:
  • Serviti in bar del Bellinzonese, ma non solo
  • Dall'omicidio in Vallemaggia ai femminicidi
Battuta preoccupante
17 settembre 2023
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Un “caffè nauseabondo”. Così lo definisce il Coordinamento donne della sinistra. Non si tratta però di una partita scaduta, bensì di una bevanda ‘disturbata’ da un dolcificante che ha, secondo le copresidenti, Agnese Strozzega e Gülsüm Demirci, dell'agghiacciante.

Il motivo ce lo raccontano loro stesse: “Girano in questi giorni in bar del Bellinzonese, ma probabilmente anche altrove, delle bustine di zucchero con messaggi sessisti, tra cui uno addirittura agghiacciante ‘A.A.A.A. Psicopatico assassino cerca ragazza per relazione breve’. Dovrebbe per caso farci ridere? Non abbiamo umorismo?”.

Una matrice patriarcale

Una riflessione che riprende gli ultimi casi di femminicidio e gli altrettanti tentativi, “fra cui il recente omicidio in Vallemaggia, la cui vittima è stata sì un uomo, ma la cui matrice patriarcale è la medesima dei femminicidi. Quindi non fa ridere, anzi provoca disgusto, indignazione e un certo sconforto dopo più di 40 anni dall'iscrizione nella Costituzione federale della parità tra i sessi, a 30 anni dal primo grande sciopero delle donne, a 25 dalla Legge federale sulla parità e dopo due recenti scioperi femministi, nel 2019 e nel 2023”.

Per il Coordinamento “la Convenzione di Istanbul contro ogni forma di violenza su donne e ragazze e di violenza domestica, sottoscritta anche dal nostro Paese, indica chiaramente come stereotipi di genere e pregiudizi impediscano la costruzione di relazioni equilibrate nel rapporto tra i generi e rafforzino forme di oppressione e violenza nei confronti delle donne. Bustine di zucchero come quelle distribuite, non solo rafforzano stereotipi inaccettabili, ma banalizzano il femminicidio in modo brutale giustificando la cultura della sopraffazione, dello stupro e della violenza maschile”.

Le richieste a ristoratori, distributori e produttori

Ammettono poi di non sapere chi siano i produttori delle bustine di zucchero, ma l'invito è chiaro e limpido: “Chiediamo ai ristoratori di non aggiungere amarezza al caffè, ai produttori di ritirare i lotti distribuiti e di rifiutare in futuro di rendersi complici di messaggi conniventi con la cultura del femminicidio e del sessismo, a produttori e ristoratori di promuovere una campagna di sensibilizzazione e prevenzione distribuendo delle bustine di zucchero con indicati i numeri di emergenza in caso di violenza fisica, psichica, sessuale, economica e di ogni forma di persecuzione e controllo sulle donne e ragazze”, non mancando di mettersi “a disposizione per elaborare dei messaggi idonei a una campagna di questo tipo”.

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