Ticino

‘Stabile Efg un'occasione imperdibile, anche per Justitia 4.0’

È quanto afferma l'Ordine degli avvocati ticinesi, che per i prossimi due anni avrà come presidente Andrea Lenzin

Il dossier in aula a settembre
(Ti-Press)
15 settembre 2023
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Interrogatori in spazi inadatti, con troppe persone in pochi metri quadrati. Avvocati di accusa e difesa seduti a quaranta centimetri di distanza. Aule adattate solo in un secondo momento alle attività giudiziarie. Sono alcuni degli esempi citati dal Consiglio dall’Ordine degli avvocati del canton Ticino, che in occasione dell’assemblea annuale ha voluto ribadire la propria posizione favorevole in merito all’acquisto dello stabile ex Efg. Il dossier, va ricordato, arriverà nelle prossime settimane sui banchi del Gran Consiglio. Il messaggio governativo che chiede un credito di oltre 200 milioni per l’acquisizione dell’edificio e per la ristrutturazione dell’attuale Palazzo di giustizia è accompagnato da un rapporto (di minoranza) che ne sostiene l’approvazione. «La nostra posizione è semplice: si tratta di un’occasione irripetibile», ha ricordato la presidente Sarah Stadler, che proprio in occasione dell'assemblea ha passato il testimone ad Andrea Lenzin, in carica per il biennio 2023-25. «Gli spazi attuali sono indecorosi anche sotto il profilo della tutela del segreto professionale: non viene garantita. Per il nostro lavoro è un elemento cardine, l’essenza della nostra professione». Anche dal profilo architettonico, è stato spiegato, l’attuale situazione non risponde più alle esigenze. «Questo vale sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini. Basta varcare la porta dell’edificio di via Pretorio per rendersene conto». Un acquisto che per l’Oati è legata a doppio filo, per via di necessità logistiche, a Justitia 4.0, il processo di digitalizzazione della giustizia in fase di sviluppo a livello federale e cantonale. «Arrivare a un quadro standard comune non è facile, anche perché l’impatto economico per alcune realtà è decisamente importante», ha detto Lenzin. «Il nostro compito è far sì che a essere pronti siano, anche, gli studi legali».

‘Alunnato giudiziario, per noi è importante avere praticanti pronti agli esami’

A far discutere negli scorsi mesi è stata anche la questione dell’alunnato giudiziario, dopo che a dicembre la Divisione della giustizia del Dipartimento delle istituzioni aveva inviato una lettera alle presidenze di tutte le magistrature permanenti ticinesi indicando, tra i criteri per l’assunzione di giuristi praticanti, la nazionalità elvetica e la laurea in diritto in un’università svizzera. Linea guida dal sapore ‘primanostrista’ che avevano provocato due atti parlamentari, uno dei quali – primo firmatario l’ex presidente dell’Oati e deputato del Centro Gianluca Padlina – ancora pendente. «È importante che agli esami arrivino praticanti formati e con la giusta preparazione», ha spiegato Lenzin. «A noi compete più che altro la pratica legale, mentre per i giuristi praticanti il datore di lavoro è lo Stato. Si tratta inoltre di una pratica che non è obbligatoria».

Altra novità per la categoria degli avvocati: il nuovo Codice svizzero di deontologia, entrato in vigore a luglio. «È il risultato di un lungo lavoro. Con la sua attuazione verranno in particolare unificate e concretizzate le regole professionali di cui alla Legge federale sulla libera circolazione degli avvocati, che nel corso degli anni hanno conosciuto importanti evoluzioni a livello di giurisprudenza».

Guardando alle cifre: l’Ordine, che nel 2024 raggiungerà il traguardo dei 100 anni di attività conta al momento 802 avvocati, ed è il quinto per grandezza a livello nazionale. A livello nazionale, invece, la Federazione svizzera degli avvocati ha al suo interno circa 11mila membri.


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