Ticino

Caritas, un 2022 di ‘imponente lavoro’ pure a causa della guerra

L'Organizzazione ha svolto la sua assemblea annuale. Proseguite con successo le attività di reinserimento socio-professionale e aiuto all'indebitamento

(Ti-Press)
19 maggio 2023
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È “un imponente lavoro di servizio” quello che Caritas Ticino ha continuato a prestare nel 2022, “in un contesto sempre più complesso, che dopo due anni d’impegno nel contrastare le conseguenze della pandemia da Covid-19, ha visto materializzarsi la guerra in Ucraina con l’invasione russa e la conseguente crisi politica prima, e socio-economica poi”. A evidenziarlo è stata l'Assemblea dell'Organizzazione che ha tenuto lo scorso 15 maggio la propria seduta annuale per presentare il rapporto di attività 2022 – anno in cui ha tra l'altro celebrato l'80esimo anniversario dalla costituzione – e l’andamento dei conti.

Importante sostegno per chi è fuggito dal conflitto in Ucraina

L'emergenza del conflitto ha coinvolto in modo importante Caritas Ticino che si è “immediatamente messa a disposizione delle autorità cantonali – si legge in una nota stampa – e si è attivata sia nella collaborazione tra organizzazioni dedite all’accoglienza di persone in fuga dall’Ucraina nel trovare alloggi adatti, sia nel fornire alle persone l’occorrente necessario per arredare le proprie abitazioni con un intervento spontaneo che ha superato i 100mila franchi”. L'Associazione si è attivata anche collaborando con la Caritas Polonia fornendo aiuto per i beni di prima necessità a una ventina di bambini di un orfanotrofio fuggiti dall’Ucraina con i loro educatori e accolti in Polonia.

Tra le attività ordinarie, lo scorso anno è proseguito l’intervento a servizio di persone che si trovano fortemente indebitate, le quali hanno la possibilità di rivolgersi direttamente a Caritas o di incontrarla durante gli “Sportelli itineranti” presso i Comuni che richiedono la presenza dell'Associazione sul posto. Durante la seduta assembleare è stato evidenziato pure “il forte impegno” per le misure di inserimento socio-professionale, con attività legate all’economia circolare sia per persone disoccupate, sia per persone al beneficio dell’assistenza. "In questo settore vi è stata una crescente attenzione alla formazione con proposte mirate come i corsi di supporto alle competenze di base nell’utilizzo dei social media, della gestione del budget personale, delle pulizie, dell’utilizzo delle casse digitali e delle competenze linguistiche".

Diverse centinaia le persone coinvolte nei vari percorsi

Avvicinando la lente ai numeri, nel 2022 le persone inserite e accompagnate nelle misure socio-professionali sono state complessivamente 894. Mentre il servizio di coordinamento per l’inserimento dei richiedenti asilo presso comuni o enti senza scopo di lucro per attività di utilità pubblica ha accompagnato nel percorso 47 persone. Queste hanno contribuito, seguite da operatrici e operatori, ai diversi servizi di lotta allo spreco, nel recycling e nell’attività di produzione biologica. Nelle sedi di Giubiasco e Pregassona, si è continuato a recuperare tonnellate di oggetti come mobili, abiti e articoli vari; mentre nei ‘catishop.ch’ di Chiasso, Pregassona, Giubiasco e Locarno “si è consolidata l’offerta di abiti usati di qualità a prezzi vantaggiosi”.

Grazie all’assunzione come collaboratori di Caritas Ticino, l'anno scorso sono state inserite nell'Organizzazoine sei persone a tempo indeterminato e dieci a tempo determinato in lavori stagionali. Gran parte delle nuove assunzioni hanno riguardato persone provenienti dalle misure di inserimento socio-professionale "nella logica di rispondere direttamente alla lotta alla disoccupazione". Per il Servizio civile durante il 2022 sono invece state accolte nove persone.

Conti chiusi in pareggio

Dal profilo finanziario, i conti hanno chiuso in pareggio con una cifra d’attività di 9 milioni e 191mila franchi, in leggera crescita rispetto al 2021, e pure il Preventivo 2023 prevede il pareggio di esercizio. L’impresa sociale Caritas Ticino – ricorda il comunicato stampa – si finanzia per il 60% con i ricavi delle proprie attività, mentre i contributi statali, in particolare per l’organizzazione del Programma occupazionale per persone in disoccupazione e in assistenza, sono nell’ordine del 34%. Le offerte generiche sono ammontate a poco meno del 4%, in quanto Caritas Ticino non effettua raccolte fondi.

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