Ticino

In casa Plr piovono le critiche in attesa ‘dell’analisi finale’

Il Comitato cantonale non risparmia le stoccate interne, tra ‘l'Udc ci ha rubato il tema delle finanze’ e ‘siamo già in ritardo per le federali’

11 maggio 2023
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«È ancora il momento della radiografia e della diagnosi, stiamo raccogliendo critiche e spunti. Si tratta di capire a caldo, ma soprattutto a freddo, cosa non è andato». È un Alessandro Speziali in veste di ‘medico’ quello che ha preso la parola al Comitato cantonale del Plr, il primo dopo le elezioni cantonali del 2 aprile che hanno visto i liberali perdere due seggi in Gran Consiglio. «Non è ovviamente possibile arrivare oggi con una prognosi. Per un dato analitico definitivo serve ancora un po‘ di tempo. Dobbiamo lavorare tutti insieme per raccogliere le idee e ‘frullarle’ per plasmare la linea del futuro, che deve essere tangibile nell'immediato ma anche dare una visione per il futuro».

Passardi: ‘La lista non è stata fatta guardando a tutte le sensibilità’

Un ‘temporeggiamento’ che ha suscitato più di qualche malumore nel ‘parlamentino’ liberale, riunito nell'aula magna del Liceo di Locarno. «Mi aspettavo un'analisi immediata, l'autocritica invece non è stata fatta a sufficienza. A Bellinzona e Lugano siamo arrivati ai minimi storici a livello di voti, e per le federali non avere ancora un'analisi ci fa partire in ritardo», ha commentato la deputata Roberta Passardi. «Non vanno scelti i candidati guardando solo alla territorialità, ma anche alla sensibilità. Per creare liste forti». E l'esempio citato è quello del Centro, «che ha mantenuto le sue posizioni, vincendo il duello del panachage». E l'invito a cercare liste competitive «e ambiziose» è arrivato anche dal granconsigliere Luca Renzetti: «Lo dico chiaramente: dovevamo puntare al raddoppio in governo. Il confronto deve essere anche interno, l'elettorato va motivato. Bisogna dargli un obiettivo in cui credere e per il quale essere spinti a percorrere i chilometri».

Ferrara: ‘Abbiamo paura del voto, e facciamo bene ad averla’

Critiche ribadite anche da Natalia Ferrara: «Non parliamo più di ricchezza e fiscalità perché abbiamo paura del voto popolare, e facciamo bene ad averla. Se guardiamo chi è stato eletto, magari proponendo anche cose assurde, vediamo che la questione del lavoro in Ticino è centrale. Sembra quasi che ce lo siamo scordati». ‘Partitini’ vincitori alle elezioni che secondo diverse voci del comitato cantonale hanno anche goduto «dell'errore di proporre la soglia di sbarramento a poche settimane dal voto. Regalando loro visibilità». Per Passardi questo tema «sarebbe da discutere all'interno del comitato. Dobbiamo sfruttare questo strumento che ci caratterizza».

Pelli: ‘Ci manca il profilo. Dobbiamo essere noi a dire che la spesa è da contenere’

A finire sul banco degli imputati anche chi ha rappresentato il partito negli ultimi quattro anni a Palazzo delle Orsoline. «Abbiamo un consigliere di Stato che non presenta le riforme che deve presentare. E un gruppo che non fa proposte, o le fa piccoline», ha detto l'ex presidente cantonale Fulvio Pelli. «Ci manca il profilo. Non è possibile che il Plr, da 200 anni al lavoro per finanze sane, si faccia portar via dal ‘Decreto Morisoli’ il tema di cosa serva fare per i conti. Dobbiamo essere noi a dire che la spesa non deve superare le entrate».

Gianella: ‘Non c'è la fila per candidarsi al Consiglio di Stato’

Critiche respinte dalla capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella: «Non c’è la fila per candidarsi al Consiglio di Stato. Il gruppo parlamentare si è fatto ‘il mazzo’, con proposte anche coraggiose. Forse – ha ammesso Gianella – è sul modo di comunicare dove dobbiamo lavorare». Spiegazioni che ha voluto ribadire anche Speziali: «Un'analisi immediata era tecnicamente e politicamente impossibile. Il rischio era impostare male i prossimi appuntamenti elettorali. Ma vi assicuro che sotto traccia stiamo lavorando per arrivare a qualcosa di tangibile. Dobbiamo trovare dei correttivi, no invertire completamente la rotta che abbiamo intrapreso». E anche qui il riferimento è stato al Centro: «Un tema che ha scaldato la popolazione è stato quello dell'imposta di circolazione. È innegabile che i ticinesi quando hanno aperto la busta hanno trovato qualcosa di concreto». Il presidente ha poi aggiunto in conclusione: «Ora ci tocca condensare quanto detto questa sera per tracciare il futuro».

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