Ticino

Le commissioni tematiche aprono la porta ai piccoli partiti

Il Gran Consiglio concede un seggio supplementare nei quattro gremi a Merlo (Più donne), Mirante (Avanti), Ay (Pc) e Mobiglia (Verdi liberali)

In sintesi:
  • Luce verde in aula alla proposta avanzata dalle piccole formazioni di applicare l’articolo 29, capoverso 2 della Legge sul Gran Consiglio
  • L'unico partito contrario alla proposta è stato l'Udc, mentre la Lega si è astenuta
(Ti-Press)
3 maggio 2023
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Un posto appositamente apparecchiato per loro nelle quattro commissioni tematiche. È quanto sono riusciti a ottenere quattro dei sei partiti minori che non fanno gruppo in Gran Consiglio, ovvero quelli che non hanno almeno cinque deputati e che quindi normalmente non hanno diritto a sedere nelle commissioni.

Ha infatti ottenuto luce verde in aula la proposta avanzata dalle piccole formazioni di applicare l’articolo 29, capoverso 2 della Legge sul Gran Consiglio che concede al parlamento la facoltà di nominare in queste commissioni tematiche un diciottesimo deputato di un partito che non fa gruppo. Nello scrutinio segreto sono stati eletti Tamara Merlo (Più Donne) che va a completare la commissione Sanità e sicurezza sociale; Amalia Mirante (Avanti con Ticino e Lavoro) per Economia e lavoro; Massimiliano Ay (Pc) per Formazione e cultura; e Massimo Mobiglia (Verdi liberali) per Ambiente, territorio ed energia.

Tagliati fuori Movimento per il socialismo ed HelvEthica

Esclusi dai giochi il Movimento per il socialismo ed HelvEthica. Evidenziando come il 2 aprile «buona parte l’elettorato ticinese ha dato la sua fiducia a ben sei partiti minori», ovvero tre in più della scorsa legislatura per un totale di 13 deputati che non fanno gruppo, per Maria Pia Ambrsetti di HelvEthica «al fine di poter meglio rappresentare le varie sensibilità e fare al meglio il lavoro chiesto dal popolo è importante avvalersi di questo articolo di legge». Stando al deputato dell’Mps Matteo Pronzini, che già nel 2019 si era fatto promotore senza successo di tale richiesta, «in quell’occasione non volevano fare entrare “il lupo nel pollaio”, ovvero non volevano che l’Mps facesse opposizione anche nelle commissioni». Opposizione che sarà portata avanti rifiutando la logica concertativa, promette Pronzini.

Esclusi dai giochi il Movimento per il socialismo ed HelvEthica. Evidenziando come il 2 aprile «buona parte l’elettorato ticinese ha dato la sua fiducia a ben sei partiti minori», ovvero tre in più della scorsa legislatura per un totale di 13 deputati che non fanno gruppo, per Maria Pia Ambrsetti di HelvEthica «al fine di poter meglio rappresentare le varie sensibilità e fare al meglio il lavoro chiesto dal popolo è importante avvalersi di questo articolo di legge». Stando al deputato dell’Mps Matteo Pronzini, che già nel 2019 si era fatto promotore senza successo di tale richiesta, «in quell’occasione non volevano fare entrare “il lupo nel pollaio”, ovvero non volevano che l’Mps facesse opposizione anche nelle commissioni». Opposizione che sarà portata avanti rifiutando la logica concertativa, promette Pronzini.

Al contrario, rende noto Evaristo Roncelli di Avanti con Ticino e Lavoro, «assieme a Pc, Verdi liberali e Più Donne ci impegniamo in un coordinamento e proponiamo dei nomi per le commissioni tematiche sulla base delle competenze specifiche dei deputati». Per Sara Beretta Piccoli dei Verdi liberali, ritenendo fondamentale che ogni forza possa essere rappresentata nelle commissioni tematiche, «è necessario collaborare ed essere flessibili e che ogni membro possa esprimere le proprie idee ed essere ascoltato». «Il Pc è presente in Ticino da più di 80 anni, è a tutti gli effetti un partito storico che dimostra di lavorare con coerenza e costanza – considera dal canto suo la deputata comunista Lea Ferrari – . L’esclusione nelle commissioni non è giustificata ed è controproducente. Anche perché se si decide di lasciar fuori le formazioni politiche minori, queste assumeranno un peso maggiore nelle sedute plenarie con le criticità di cui si è molto parlato».

Udc per il no, astensione leghista. Gli altri gruppi favorevoli

Contraria l’Udc e astenuti i leghisti. Mentre gli altri gruppi parlamentari si sono espressi favorevolmente. Con l’auspicio del Plr che con tale concessione «si riduca il congestionamento nelle sedute plenarie»; e quello di Ps e Verdi che in futuro si possa rendere più equa questa scelta in modo che non ci siano delle formazioni che restano tagliate fuori.

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