Ticino

‘La maggioranza dei docenti contraria al tedesco in prima media’

Lo sostiene il sindacato Vpod, che ha realizzato un sondaggio. ‘Non ci siamo rivolti solo ai nostri affiliati e pensiamo che i ragazzi ne risentirebbero’.

‘il 60% pensa sia prematuro’
(Ti-Press)
8 marzo 2023
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Anticipare l’insegnamento in prima media non sarebbe una decisione presa in favore degli allievi. Lo pensa il 60% dei docenti interpellati dal sindacato Vpod, che si è detto contrario all’introduzione di due ore di tedesco per i ragazzi al primo anno di scuola media. Il tema sarà sui banchi del Gran Consiglio nella sessione al via lunedì, quando verrà appunto discussa la proposta lanciata nel 2017 dai Giovani liberali radicali. «Questo cambiamento creerebbe difficoltà considerevoli agli allievi più deboli e comporterebbe un sovraccarico della griglia oraria, a meno di sacrificare altre materie. Ma questo andrebbe a impoverire l’offerta culturale», spiega alla ‘Regione’ Adriano Merlini, presidente dei docenti Vpod. «La prima media per gli allievi è già un anno complesso di transizione dalla scuola comunale a quella media. I ragazzi passano da avere un solo docente come figura di riferimento ad averne una decina. È un cambio di paradigma notevole». Il tedesco, prosegue Merlini, «è poi una lingua molto complessa, come riconoscono anche gli esperti della materia. Ha un costrutto totalmente diverso dall’italiano».

Merlini (Vpod): ‘Il campione è rappresentativo’

Al sondaggio hanno partecipato 912 docenti, sui circa 6mila attivi in Ticino. Di questi quasi il 40% sono docenti di scuola media, e il 9% di tedesco. «Abbiamo consultato tutti i docenti, proprio perché all’interno del comitato Vpod le idee erano parecchio chiare. Volevamo avere una sicurezza che l’opinione di un gruppo ristretto di docenti fosse condivisa anche dalla base. Per questo abbiamo fatto il questionario». E la risposta, sottolinea il presidente dei docenti Vpod, «è stata buona. Ovviamente non possiamo obbligare tutti a dirci come la pensa. Ma il campione può essere sicuramente rappresentativo». Il formulario – ha puntualizzato il sindacato – non è stato recapitato solo agli affiliati, ma anche a tutti gli altri docenti attivi nelle scuole».

‘La politica ha ingolfato il mondo della scuola’

«Il tedesco sarebbe da potenziare, ma attraverso un ripensamento dell’insieme della scuola dell’obbligo. In particolare per quanto riguarda le lingue straniere». Insomma, un rinnovamento profondo rispetto alle attuali linee guida. «Bisogna pensare a cosa la scuola dell’obbligo deve fare con i ragazzi. Stabilire delle priorità e poi una griglia oraria», afferma Merlini. E non manca la critica alla classe politica: «Negli ultimi anni il mondo della politica è andato a ingolfare e caricare sempre di più i programmi scolastici. Aggiungendo e sovraccaricando d’impegni e stress i ragazzi». Sul caso specifico dell’introduzione di due ore di tedesco in prima media il rimprovero dei docenti Vpod è rivolto soprattutto alla Commissione scolastica del Gran Consiglio. «Ci è dispiaciuto non essere stati consultati. Ma purtroppo non è una novità. I docenti passano spesso per dei noiosi che si lamentano e basta, ma la nostra è una rivendicazione ribadita da anni. Sul superamento dei livelli siamo stati sentiti, ora no. Peccato».

Guerra: ‘La scelta è politica, in democrazia funziona così’

Sulla proposta la Commissione scolastica si è divisa, con la mozione che arriverà in parlamento accompagnata da due rapporti. «Una delle prime cose di cui ci siamo premurati in Commissione è stata quella di sentire i vertici del mondo scolastico, passando dal Dipartimento educazione cultura e sport, che comunque si è sempre dichiarato contrario a queste proposte» afferma Michele Guerra (Lega), relatore del rapporto di maggioranza insieme a Diana Tenconi (Plr), respingendo così la critica di non aver coinvolto il mondo della scuola. «Al netto delle audizioni, servite comunque a ottenere spunti utili, abbiamo però ritenuto fondamentale anticipare il tedesco». E quindi la precisazione del deputato leghista: «La scelta è politica. E in democrazia funziona così». La minoranza della commissione è invece "parzialmente d’accordo", si legge nel rapporto di Maddalena Ermotti-Lepori (Centro) e Anna Biscossa (Ps). "Condividiamo il potenziamento del tedesco nelle scuole dell’obbligo ma respingiamo l’anticipo del suo insegnamento".

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