Ticino

‘Approfondiremo il tema, ma così su due piedi sono scettico’

Speziali dice la sua sulla congiunzione delle liste con l’Udc per le ‘federali’. Per il presidente Plr: ‘Differenze piuttosto evidenti tra i due partiti’

Il presidente cantonale del Plr
(Ti-Press)
28 gennaio 2023
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«No, non posso dire che sia un fulmine a ciel sereno dato che da quanto ho potuto vedere, in diversi Cantoni si stanno formando dei fronti borghesi, ragion per cui questo genere di unioni rappresentano una realtà con cui l‘elettorato è sempre più spesso confrontato». Il tema di cui parla il presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali, da noi contattato, è quello dell’eventuale congiunzione delle liste tra liberali e Udc alle prossime elezioni federali, previste in autunno, ipotesi ventilata poche ore prima in occasione dell’assemblea dei delegati Udc dal presidente nazionale, un altro ticinese: Marco Chiesa.

«All’interno del nostro partito, in tutta franchezza, non abbiamo mai parlato concretamente di questa eventualità. Al di là di tutto, è però innegabile che a livello di politica federale sussistano delle differenze piuttosto marcate tra liberali e democentristi, cosa che in tutta franchezza mi fa guardare con scetticismo a questa pontenziale unione di forze, non tanto per la sua riuscita, quanto per un’unità di visione che prevedo possa rivelarsi alquanto difficile da trovare».

Difficile ma non impossibile, a ogni buon conto... «No, questo no: se c’è un presidente nazionale che lancia un messaggio del genere, il partito che viene coinvolto, giustamente, ne deve discutere, per cui l’argomento lo riprenderemo in mano pure noi e valuteremo pro e contro dei vari scenari. Al di là di tutto, spesso su alcuni aspetti (come quelli concernenti l’economia in generale ma pure altri ambiti), ci sono ancora delle differenze piuttosto evidenti tra Plr e Udc, percettibili già a livello cantonale che poi vengono amplificate quando si sale di un gradino per approdare alla politica nazionale, e ciò non è certo la premessa ideale per una congiunzione. E la storia insegna come spesso, molto spesso, simili congiunzioni o unioni nate con simili presupposti, alla prova dei fatti si siano rivelate problematiche, anche parecchio».

Rapportando il tutto alla realtà ticinese, Alessandro Speziali osserva: «In generale, l’unione di forze per semplici fini elettorali mi trovano piuttosto scettico, anche perché poi le discrepanze per temi e approcci alla lunga vengono a galla, cosa che porta a un certo disorientamento dell’elettore. Non da ultimo, per il partito diventa difficile mostrare una certa coerenza davanti all’elettorato».

A ogni buon conto, anche questo va specificato, sul tema alleanze in vista delle prossime elezioni federali, in Ticino l’Udc ha del resto già stretto un’intesa con la Lega, per cui quanto preconizzato da Chiesa durante l’assemblea dei delegati di Bülach non concernerebbe direttamente il nostro Cantone.

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