Ticino

Porta chiusa a un ‘Vivi il tuo Ticino’ per il trasporto pubblico

Il Consiglio di Stato chiede di bocciare la mozione di Durisch (Ps): ‘Durante la pandemia si è aiutato un settore, non si è favorito il singolo cittadino’

Ora il dossier passa in commissione, ma il destino è segnato
(Ti-Press)
25 gennaio 2023
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Non ci sarà alcuna promozione del trasporto pubblico da parte di Banca Stato. Niente da fare, insomma, per la richiesta del capogruppo in Gran Consiglio del Partito socialista Ivo Durisch di ‘imitare’ quanto fatto con l’operazione ‘Vivi il tuo Ticino’: quello del Consiglio di Stato è un no secco e deciso.

‘Vivi il tuo Ticino’, ricorda il governo nella sua risposta, "si era prefissa di fornire un nuovo impulso e un importante contributo al rilancio delle strutture ricettive e della ristorazione messe duramente alla prova dalla pandemia (...). Gli sconti su pernottamenti o ristorazione offerti ai residenti ticinesi non avevano lo scopo di favorire il singolo cittadino, bensì di rilanciare e sostenere un settore economico".

‘Utenza in aumento, promozione non giustificata’

Una proposta – quella di un contributo alle persone che acquistano un abbonamento Arcobaleno tramite un quota di partecipazione ai costi, il 15% – che il Consiglio di Stato boccia dal momento che "la situazione nel settore dei trasporti pubblici è diversa". E in miglioramento: "Il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico avvenuto a seguito dell’apertura della galleria di base del Ceneri" ha portato "a dati dell’utenza in continua crescita che, seppur ancora parziali, dimostrano che i mezzi pubblici sono sempre più utilizzati quale valida alternativa all’utilizzo dell’automobile. Questi risultati permettono allo scrivente Consiglio di non ritenere giustificato proporre un’azione di promozione come quella auspicata".

Anche perché il Cantone di soldi ne ha già messi, e molti. "Con la riorganizzazione e il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico è possibile muoversi con comodità e flessibilità senza precedenti a livello cantonale, sia su rotaia che su gomma". E i maggiori costi derivanti dall’aumento dell’offerta "sono stati presi a carico integralmente dagli enti pubblici, e quindi in ultima analisi dai contribuenti, evitando l’opzione di adeguamenti tariffali. Per il Cantone l’aumento della spesa è stato di quasi il 60%, pari a oltre 32 milioni di franchi all’anno, per i Comuni di oltre 10 milioni annui, per la Confederazione di circa 25 milioni l’anno".

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