Ticino

Dadò: ‘Saranno elezioni difficili, servirà un forte impegno’

Il Centro/Ppd ratifica la lista per il Gran Consiglio, e il presidente ammonisce: ‘La popolazione non vuole più promesse, ma desidera fatti’

Un appello a tutto il partito
(Ti-Press/Elia Bianchi)
22 dicembre 2022
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«Le prossime elezioni cantonali, occorre esserne consapevoli, saranno difficili e determineranno il futuro del nostro partito oltre che l’affermazione dei nostri valori nel corso dei prossimi anni, in un momento storico caratterizzato da una forte frammentazione delle forze politiche e da una polarizzazione della società». Stemperato dal Natale sempre più vicino e dai sorrisi dei (tanti) presenti stasera al capannone di Pregassona, ma il messaggio del presidente cantonale del Centro Fiorenzo Dadò rivolto al proprio Comitato cantonale è chiaro: sarà una campagna elettorale di battaglia quella del già Ppd, e servirà lo sforzo di tutti. E quantomeno confermare le posizioni in Gran Consiglio - la squadra dei candidati è stata presentata e ratificata per acclamazione stasera - richiederà «un forte impegno, questa è una sfida per tutti in quanto potrebbe significare un’erosione di consensi in tutte le forze politiche presenti in Gran Consiglio, compresa la nostra» dice ancora Dadò.

Partendo però da un presupposto: «Oggi la necessità di un Centro/Centrodestra politico forte, che desideri fortemente costruire, innovare, realizzare con pragmatismo qualcosa di utile per questo Paese, è più impellente che mai. Ma per costruire, per realizzare, per essere concreti ci vogliono idee, menti lungimiranti e coraggiose, unità di intenti e capacità di tessere alleanze forti e durature, dietro un progetto politico chiaro e non interpretabile, che tenga conto in modo importante anche dei più deboli della comunità dei cittadini», ricorda Dadò. E in questo momento storico, la «popolazione che non vuole più promesse, ma desidera fatti. Non vuole proclami ma, prima dei programmi e degli slogan, desidera sapere cosa abbiamo realizzato in questi anni per loro. E il Centro - ricorda il suo presidente -, proprio per i valori di solidarietà e di comunità che incarna nel suo Dna, deve fare di tutto per fornire queste risposte ai principali problemi del Paese».

Il saluto agli uscenti che non si ricandidano

Dopo di lui, il capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni (con un intervento tutto-in-rima, ndr.) ha «reso l’onore delle armi» ai cinque deputati che non si ripresenteranno alle Elezioni cantonali del 2 aprile: Sara Imelli, Fabio Battaglioni, Lorenzo Jelmini, Luca Pagani e Claudio Franscella.

E il ritorno (sul palco) di Beltraminelli

A prendere la parola «a quattro anni dall’ultima volta in un comitato cantonale» è stato anche l’ex consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, che da presidente della sezione di Lugano ha comunque ammonito su temi cantonali: «Il ruolo del Centro nella prossima legislatura sarà decisivo, e non possiamo fallire. Soprattutto in un momento dove c’è una corsa tra chi vuole sempre più sgravi e chi vuole sempre più sussidi: il rischio che scelte sbagliate portino un conto salato c’è, perché le nostre finanze non sono quelle di Zugo o Vaud».

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