Ticino

Faft Plus: ‘Un sì all’equa rappresentanza di genere nelle liste’

La Federazione delle associazioni femminili stigmatizza il rapporto di Filippini (Udc) e invita il Gran Consiglio ad adottare l’iniziativa Ghisletta

Il dibattito nella sessione parlamentare che si apre lunedì 12 dicembre
(Ti-Press)
11 dicembre 2022
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"Con rammarico e stupore". In questo modo la Federazione delle associazioni femminili Ticino (Faft Plus) ha preso atto delle argomentazioni alla base del rapporto di maggioranza della commissione parlamentare Costituzione e leggi, che sarà discusso in questa sessione di Gran Consiglio, sulla proposta di Raoul Ghisletta di avere un’equa rappresentanza di genere nelle liste elettorali. Di più: "Le affermazioni, il tono e i dati riportati nel rapporto sono imbarazzanti per la scarsa conoscenza su quanto è stato fatto e quanto si sta facendo in Ticino e in Svizzera".

Cosa chiede l’iniziativa

La richiesta di Ghisletta, ricorda Faft Plus nella sua nota, consiste "nell’introduzione del principio in base al quale nelle liste elettorali nessuno dei due generi possa essere rappresentato in misura superiore al 60%, con arrotondamento all’unità più prossima. Si tratta di una formulazione ‘gender-neutral’ del concetto delle quote, che significa mirare a garantire una rappresentanza paritaria, fissando una soglia massima comune per entrambi i generi".

‘Da parte nostra rammarico e stupore per questo rapporto’

Ebbene, il rammarico e lo stupore di cui sopra per il rapporto redatto da Lara Filippini (Udc) e sottoscritto anche da esponenti di Lega e Plr è spiegato così: "Affermare, in base a un calcolo matematico a dir poco dilettantistico e non basato su dati seri, che le donne non voterebbero le donne e che pertanto una più equa rappresentanza nelle liste elettorali non sarebbe per le donne svizzere un argomento di interesse, ha dell’incredibile". Basti citare la frase: "È innegabile che questa battaglia per la parità anche nelle liste elettorali si sta trasformando purtroppo in altro, come la demonizzazione dell’uomo o la mutazione della femminilità in un groviglio di recinti e tutele che non produce un aumento". O ancora: "Ogni partito, se sensibile a tale tematica, al punto di sentire di dover ‘spingere’ sul tema, è libero di proporre al proprio interno una riflessione sull’imporre delle quote rosa, azzurre, multicolor, e via discorrendo, sulle proprie liste elettorali".

Faft Plus aggiunge anche come "alla luce del tono e delle argomentazioni contenute nel rapporto di maggioranza, che mostra quale sia il livello di interesse e di coinvolgimento sul tema dell’equa partecipazione delle donne alla competizione politica (...), l’augurio è che il Gran Consiglio decida di adottare l’iniziativa, dimostrando di riconoscere il valore della diversità, anche di genere, in politica".

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