Ticino

Certificati Covid in azienda: ‘Una misura che non serve più’

Lo sostiene la commissione sanità e sicurezza sociale, che invita il Gran Consiglio a respingere una mozione dell’Udc Pamini (dell’ottobre 2021) sul tema

‘Mozione da ritenere evasa’
(Ti-Press)
1 dicembre 2022
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"La mozione di Paolo Pamini per il gruppo Udc, che chiede di rendere possibile il rilascio di certificati Covid nell’ambito dei test nelle aziende, è sicuramente interessante. Ma è ormai superata dagli eventi". È questa la conclusione della commissione parlamentare santità e sicurezza sociale, che invita quindi il Gran Consiglio a ritenere evaso l’atto parlamentare del deputato Udc, presentato nell’ottobre del 2021. "Quanto richiesto era già stato in gran parte implementato a ridosso della data della mozione", si legge nelle conclusioni del rapporto redatto da Danilo Forini (Ps).

La richiesta, ricorda il rapporto, è stata formulata nel periodo in cui il Consiglio federale aveva deciso d’introdurre l’obbligo del certificato Covid per muoversi liberamente nelle strutture del tempo libero come ristoranti, musei o centri fitness. Il certificato – oltre che per i vaccinati e i guariti – poteva essere ottenuto gratuitamente nei luoghi preposti quali farmacie, centri di test e studi medici.

Per quanto riguarda il futuro la posizione della commissione è chiara: "nessuna misura specifica è in vigore e non è previsto che in futuro sia rintrodotto l’obbligo di certificato e neppure dei test ripetuti aziendali". A questo si aggiunge il fatto, secondo Forini e colleghi, che "la tematica dei test mirati e ripetuti in azienda è stata molto controversa in quanto si è sempre trovata in equilibrio tra due strategie fondamentali – la vaccinazione e i test – nella lotta al Coronavirus".

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