Ticino

Il Partito comunista tende la mano al Pop

Avviato il dialogo con i ‘cugini’ per le cantonali. Alla Conferenza d’organizzazione accento sulla neutralità e le sfide di una ‘opposizione propositiva’

Sabato la Conferenza d’organizzazione
(Ti-Press)
16 ottobre 2022
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Battersi per la neutralità svizzera e sondare la possibilità di un’alleanza elettorale col Partito operaio popolare (Pop). Questi alcuni degli impegni confermati dal Partito comunista svizzero, riunitosi sabato a Balerna per una Conferenza d’organizzazione.

"A seguito di un approfondito dibattito", si legge nel comunicato del partito, "l’assise ha anzitutto approvato la risoluzione dal titolo ‘Il Partito Comunista riconosce nella neutralità il pilastro su cui costruire una Svizzera non allineata, sovrana e inserita nel multipolarismo’, presentata dal Segretario politico Massimiliano Arif Ay e dal compagno Levi Morosi": L’idea – "alla luce del crescente conflitto tra l’imperialismo atlantico e il multipolarismo" – è quella di "salvaguardare l’indipendenza politica della Confederazione" e "valorizzare il ruolo della stessa nella promozione del dialogo tra le nazioni e di sviluppare un sistema multilaterale di cooperazione win-win". In tal senso, spiega la nota, "è stata ribadita la priorità di rinunciare ad aderire ad alleanze militari (come la Nato), di prendere parte a conflitti tra Stati terzi, di rinunciare a imporre sanzioni a Paesi belligeranti".

Per quanto riguarda le elezioni cantonali del prossimo aprile, il Pc ha "ormai maturato la convinzione e la responsabilità di ricompattare i comunisti oggi diversamente collocati, a partire da un’intensificazione del dialogo anche in una prospettiva elettorale con il Partito Operaio e Popolare (Pop). Un indirizzo, quest’ultimo, il cui perseguimento si è dimostrato a maggior ragione indicato vista anche la chiusura aprioristica palesata da altri attori dell’area progressista come Ps e Verdi". Pertanto "è stata accolta la proposta di creare una lista unitaria" per il Gran Consiglio – dove ora siedono i due deputati Pc Lea Ferrari e Massimiliano Ay – e il Consiglio di Stato.

Infine la quarantina di presenti ha approvato l’aggiornamento del ‘Piano Tabù’, il programma politico del partito, che include ora un capitolo su carovita e neutralità. Scopo: consolidare la rappresentanza al legislativo e proseguire una "opposizione propositiva capace di conciliare una contestazione di fondo con l’avanzamento di una proposta politica seria e d’alternativa: un metodo, questo, che ha permesso anche di raccogliere svariate vittorie a partire dall’inserimento nella Costituzione cantonale del principio della sovranità alimentare".

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