laR+ Ticino

Ex Funzionario Dss, la Gestione ha scelto chi svolgerà l’audit

Il mandato è stato assegnato allo studio legale ginevrino Troillet Meier Raetzo, che si è occupato anche delle presunte molestie alla Ssr/Rts

Già richiesta la documentazione
(Ti-Press)
18 agosto 2022
|

La commissione parlamentare della Gestione ha scelto. Ha scelto l’auditor che avrà il compito di fare totale chiarezza su quanto avvenuto a suo tempo nell’Amministrazione cantonale, e sul comportamento da essa tenuto, in relazione all’agire dell’ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità condannato per coazione sessuale e violenza carnale nell’aprile dello scorso anno con sentenza, cresciuta in giudicato, della Corte di appello e di revisione penale.

Si tratta dello studio legale Troillet Meier Raetzo con sede a Ginevra, specializzato fra l’altro in diritto del lavoro. Dunque un auditor esterno sia all’Amministrazione, sia al Ticino. Una scelta, quella della Gestione, in linea del resto con il Decreto legislativo approvato lo scorso gennaio dal Gran Consiglio, secondo cui l’audit – riportiamo testualmente – "deve essere svolto da un ente e/o da persone senza alcun legame con le autorità amministrative e politiche del Canton Ticino, preferibilmente fuori cantone".

Lo studio legale ginevrino, occupatosi in tempi recenti anche dei presunti casi di molestie alla Ssr (Rts), era uno dei tre potenziali auditor individuati dalla commissione parlamentare nell’ambito di una procedura a invito. Stando alle informazioni da noi raccolte, lo studio Troillet Meier Raetzo ha firmato il contratto nei giorni scorsi, e si è messo subito al lavoro richiedendo la documentazione necessaria per svolgere il proprio compito.

Il problema, ora, è quello delle tempistiche. Quelle scritte nel Decreto legislativo approvato dal Gran Consiglio lo scorso 24 gennaio non saranno rispettate. Se l’intenzione era di far arrivare il rapporto finale in Gestione "indicativamente entro fine autunno 2022", per non slittare al 2023 che è anno elettorale, già ad aprile – nella fase di affinamento del mandato – appariva chiaro che non era il caso di farsi soverchie illusioni. Come deciso dalla Gestione, lo studio legale scelto per svolgere l’audit – dal costo massimo di 250mila franchi – avrà sei mesi di tempo. Si parla quindi della primavera 2023, quella che condurrà alle elezioni cantonali.

Il mandato punto per punto

Il mandato, a più riprese promesso come incisivo ed esauriente nella lunghissima fase di preparazione e limatura, prevede infatti una "verifica di eventuali azioni od omissioni non conformi alle prescrizioni legali cantonali, federali e internazionali in vigore pro tempore in Svizzera, nell’ambito dell’Amministrazione cantonale, concernente la gestione della procedura amministrativa e operativa dei fatti che hanno riguardato il funzionario dalla sua assunzione fino al momento del suo licenziamento compreso". Dopo, a ruota, tutto il resto. Vale a dire "la verifica di eventuali azioni od omissioni non conformi alle responsabilità professionali e deontologiche inerenti ai compiti dell’Amministrazione cantonale e dei servizi sociali in particolare; verifica della procedura che ha portato al licenziamento del funzionario; valutazione della completezza e dell’attinenza alle leggi delle direttive interne, nonché della prassi e del rigore applicativo delle direttive stesse in vigore dall’assunzione del funzionario a oggi; verifica, coerentemente con quanto precede, della conformità o meno delle direttive interne all’Amministrazione cantonale rispetto alle prescrizioni legali cantonali, federali e internazionali in vigore in Svizzera dall’assunzione del funzionario a oggi; verifica della prassi seguita dall’Amministrazione cantonale nell’applicazione di queste direttive dall’assunzione del funzionario a oggi; verifica della conformità, sia delle direttive che delle prassi, alle campagne nazionali specifiche in materia di prevenzione delle molestie sul posto di lavoro; valutazione generale delle direttive e prassi attualmente in vigore e di eventuali proposte di adeguamento per rafforzare la tutela sia preventiva che di intervento in caso di abusi e molestie".

Questo mandato si pone il chiaro obiettivo di approfondire e chiarire dalla A alla Z quanto successo, e l’auditor "potrà avvalersi di eventuali collaborazioni terze da lui designate, le quali saranno sottoposte agli stessi vincoli di confidenzialità dell’auditor". Una simile indagine, infine, "per sua natura prevede approfondimenti sia dal profilo giuridico, sia della corretta applicazione delle norme in vigore nell’ambito della gestione del personale e delle procedure in essa previste, sia in ambito sociologico".

I ‘poteri accresciuti’

Lo studio legale ginevrino avrà, da mandato, ‘poteri accresciuti’ nello svolgimento del proprio mandato. Ma cosa si intende? "Chiunque è coinvolto dall’audit ha l’obbligo di collaborare analogamente a quanto previsto dall’articolo 42 della Legge sul Gran Consiglio per la Commissione parlamentare di inchiesta". Di conseguenza, "qualora una persona chiamata a riferire, nell’ambito degli accertamenti proposti dall’audit esterno, rifiuti di rispondere o di consegnare documenti all’ente e/o alle persone incaricate dell’audit stesso, questi ultimi danno avviso alla Commissione gestione e finanze affinché proceda formalmente applicando la comminatoria penale dell’articolo 292 del Codice penale svizzero e richiamando l’articolo 307 del Codice penale svizzero". Il 292 punisce la "disobbedienza a decisioni dell’autorità". Secondo questo articolo del Codice penale "chiunque non ottempera a una decisione a lui intimata da una autorità competente o da un funzionario competente sotto commina­toria della pena prevista nel presente articolo, è punito con la multa". L’articolo 307 del Codice tratta invece della "falsa testimonianza, falsa perizia, falsa traduzione o interpretazione".

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE