Ticino

Disoccupati di lunga durata, ‘misure in atto e in evoluzione’

Messaggio del governo sulla mozione che chiede interventi per i disoccupati di lunga durata: ‘Costante implementazione in funzione dei bisogni’

(Ti-Press)
26 luglio 2022
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Quelle di "eseguire un attento monitoraggio" e di "avere dei posti a disposizione per persone disoccupate di lunga durata a beneficio dell’assistenza sociale" sono necessità che il Consiglio di Stato dice di condividere. E ciò affinché "venga preservata la qualità di vita di queste persone malgrado non possano essere collocate sul mercato ordinario del lavoro". Sono le conclusioni contenute nel messaggio governativo sulla mozione del 13 dicembre 2021 presentata da Gina La Mantia (Ps) e cofirmatari (di Ps, Verdi e Ppd) dal titolo "Dignità e occupazione per i disoccupati di lunga durata esclusi dal mercato del lavoro". Si tratta tuttavia, anche se con "delle tempistiche di realizzazione non ancora ultimate", di un processo già "in corso e in pieno sviluppo". Motivo per cui il governo invita il Gran Consiglio a considerare evasa la mozione.

Nell’introduzione del proprio rapporto, allo scopo di "offrire una risposta esaustiva", il Consiglio di Stato innanzitutto tiene a fare chiarezza a livello terminologico. Con l’espressione di "disoccupati di lunga durata ai sensi della Legge federale sull’assicurazione contro la disoccupazione (Ladi) – spiega – si indicano le persone registrate presso gli Uffici regionali di collocamento (Urc), senza un impiego e immediatamente collocabili, da oltre un anno". Con quella di "disoccupati ai sensi della Legge sull’assistenza sociale (Las), si definisce lo statuto occupazionale delle persone beneficiarie di prestazioni assistenziali che non hanno un’attività lavorativa retribuita benché siano abili".

Monitoraggio costante

Entrando nel merito delle due richieste, il Consiglio di Stato valuta che "le continue attività di monitoraggio già previste nell’ambito della collaborazione interdipartimentale permettono di seguire in maniera ampia e trasversale l’evoluzione del pubblico dei disoccupati al beneficio dell’assistenza sociale". Inoltre, internamente alla Sezione del sostegno sociale (SdSS), "è in atto anche un monitoraggio costante delle caratteristiche anagrafiche dei beneficiari di prestazioni assistenziali per comprendere e reagire tempestivamente a eventuali nuove necessità, oltre a un approfondito esame delle casistiche particolarmente fragili seguite dal Servizio inserimento attraverso un accompagnamento individuale".

Rispetto alla richiesta di creare un numero adeguato di misure occupazionali che non siano a tempo determinato, ma rinnovabili nel tempo, il governo fa poi il punto della situazione sui posti di Attività di utilità pubblica (Aup) disponibili, ricordando che dal 2019 è in corso un’importante strutturazione del settore con un ampliamento e differenziazione delle misure, "in risposta all’eterogeneità e all’evoluzione dei bisogni dei beneficiari". A questo scopo sono stati rivisti e ampliati gli accordi di collaborazione con enti operanti sul territorio, con tre scopi: "Garantire l’accompagnamento dei beneficiari da parte di professionisti del settore; aumentare il numero di posti in misura a disposizione, sia con misure specialistiche in risposta a bisogni particolari sia come attività di utilità pubblica, finalizzati a riattivare delle persone o a mantenere stabile la loro qualità di vita; garantire un monitoraggio costante, qualitativo e quantitativo, delle attività degli organizzatori".

Mandato a Comuni ed enti pubblici

Per quel che concerne le persone disoccupate di lunga durata a beneficio del sostegno sociale e la creazione di posti Aup a loro destinati, "la SdSS – illustra l’esecutivo – sta intraprendendo passi importanti di sensibilizzazione del territorio e in particolare dei Comuni ed enti pubblici affinché mettano a disposizione questa tipologia di misure". La strategia infatti è quella di affidarsi a organizzatori con un accordo di collaborazione per un accompagnamento professionale dei beneficiari disoccupati. Il mandato a loro affidato è quello di "stabilizzare la situazione personale di ognuno e permettere il massimo sviluppo possibile del loro potenziale di inserimento tramite progetti individuali".

Per le persone disoccupate da lungo tempo e con situazione stabile, invece, si intendono proporre delle misure Aup "presso enti pubblici e parapubblici (senza accordi di collaborazione) affinché sia garantita ai beneficiari un’attività occupazionale negli intenti auspicati dai mozionanti", cioè permettere alla persona di mantenere una struttura della giornata, le competenze relazionali e psico-fisiche oltre alle relazioni sociali "che un’occupazione, anche non retribuita ma rispettosa della persona, genera".

Servono tempo e risorse

Il Consiglio di Stato considera quindi che si stia svolgendo un lavoro di "costante implementazione in funzione dell’evoluzione dei bisogni". Lo sviluppo delle misure occupazionali – ovvero Aup rinnovabili nel tempo – è in corso "ma esso necessita di tempo per sensibilizzare in modo capillare gli enti pubblici, parapubblici e i Comuni sul territorio". Mentre parallelamente, afferma, "è ugualmente prioritario garantire la qualità di tali misure".

La creazione di nuovi posti implica infatti "un importante approfondimento della possibile collaborazione con l’ente partner, in particolare se nuovo nell’organizzazione delle misure, una regolare valutazione dell’adeguatezza dell’accompagnamento offerto rispetto agli obiettivi stabiliti nonché definire un numero di posti congruo". Nel contempo, scrive l’esecutivo, è anche necessario cercare e individuare quali beneficiari potrebbero essere presi in considerazione per queste tipologie di misure: "Anche queste attività necessitano di un importante investimento in termini di risorse".

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