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Lo psicologo sempre più esperto giudiziario

La nuova offerta formativa in Psicologia legale della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana è un unicum in Ticino

Una parte del team del Centro competenze psicologia applicata della Supsi
14 luglio 2022
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È stata definita un unicum in Ticino la nuova offerta formativa in psicologia legale della Supsi. Lo spunto un sondaggio che ha riportato, fra gli addetti ai lavori, la necessità di una formazione, hanno spiegato i promotori, "che permettesse un affinamento delle competenze nell’indagine di tipo peritale. All’interno della pratica clinica psicologica, che sia in ambito privato o in un’istituzione cantonale, spesso e volentieri ci si trova a dover interloquire con diversi rappresentanti dell’autorità e a collaborare con essi, sia con funzione valutativa che in un lavoro sinergico a tutela e sostegno del paziente. Ecco, quindi, che una conoscenza approfondita del funzionamento di questi organi, così come l’acquisizione di determinati strumenti giuridici e conoscenze nell’ambito legale risultano preziosi al fine di una collaborazione dove i rispettivi obblighi, responsabilità ma anche consapevolezza del proprio campo d’azione siano stabiliti in modo chiaro e trasparente". Il corso offre, dunque, "uno sguardo ad ampio respiro sulla psicologia legale ed è riconosciuto come parte della formazione per la specializzazione dalla Société suisse de psychologie légale. Questa prima formazione è incentrata sull’età adulta ed è rivolta specificatamente a psicologhe e psicologi ed è quindi la loro funzione, sia nell’ambito penale che in quello civile, a essere interrogata".

I contenuti

Sei obiettivi certificati

Quali gli obiettivi? Si comincia dalla necessità di conoscere il contesto giuridico, le procedure e gli interlocutori nell’ambito della psicologia legale ed essere in grado di interfacciarsi con consapevolezza con i differenti organi (per esempio il Ministero pubblico, la Pretura penale, l’autorità regionale di protezione). Si porrà poi l’attenzione sulla comprensione dei differenti snodi dei processi penali e civili, sul ruolo, le responsabilità, i doveri e campi d’azione dello psicologo in veste di esperto giudiziario. Si approfondiranno le conoscenze sulla psichiatria forense e la criminologia che permettano di contestualizzare e leggere la pratica dello psicologo, si acquisiranno le competenze e gli strumenti metodologici di valutazione specifici in ambito peritale per differenti casistiche dell’età adulta. Infine si approccerà la valutazione psicologica con le modalità di report dei risultati raccomandate. Un campo, quindi, tanto ampio quanto appassionante che abbiamo approfondito con Lorenzo Pezzoli, responsabile del Centro competenze psicologia applicata.

Perché un corso di psicologia legale in Ticino?

Il percorso formativo che presentiamo non nasce oggi, questo è importante sottolinearlo. È infatti frutto di un lungo processo di ponderazione e valutazione sostenuto in particolare con il contributo del comitato dell’Associazione ticinese degli psicologi, con la rappresentante degli psicologi dell’Osc e la collega responsabile dell’Unità di psicologia della Polizia cantonale. È con loro che oramai alcuni anni fa abbiamo svolto una indagine a tappeto coinvolgendo tutti i colleghi attivi sul territorio in vari settori della psicologia, sia pubblici che privati, esplorando l’impatto attuale dell’attività peritale, il campo di applicazione, gli strumenti utilizzati e la loro disponibilità e interesse per una formazione specifica in questa area. Avevano risposto al sondaggio un totale di 113 psicologhe/gi tra cui la gran parte attive/i nell’ambito peritale con indagini sull’idoneità genitoriale, sulla relazione madre-bambino, sull’affidamento e sulla credibilità segnalando poi anche altri campi di indagine, come ad esempio le valutazioni su minori, la relazione padre-bambino, l’ascolto del minore in casi di separazioni, le valutazioni testistiche in perizie psichiatriche, casi di abusi su minori, indagini in ambito assicurativo, idoneità a testimoniare, invalidità/abilità lavorativa, capacità di discernimento, indagini peritali neuropsicologiche e psicodiagnostiche, abilità alla guida. Insomma, un ventaglio ampio e complesso di investimento dove il ruolo dello psicologo rappresenta una tappa importante e delicata. Il 58% di coloro che avevano risposto al questionario si erano detti interessati a impegnarsi in una formazione in ambito peritale riconoscendo, nella grande maggioranza, che per lo svolgimento dell’attività peritale sarebbe stata utile una formazione specifica e sostenendo anche che quest’ultima sarebbe andata a incidere positivamente sul riconoscimento a livello istituzionale della figura della/o psicologa/o attiva/o in ambito peritale.

Il territorio chiede, la scuola risponde.

Per il Centro competenze in psicologia applicata della Supsi è stato prioritario tenere un legame stretto con i bisogni e le esigenze del territorio. Su questa base si è allora avviato il lungo ma proficuo processo di tessitura del Cas (Certificate of Advanced Studies) che oggi si è concretizzato e che ha coinvolto diversi attori e istituzioni beneficiando di un comitato scientifico di eccellenza attivato appositamente per accompagnare le tappe finali della sua realizzazione grazie alla disponibilità e alla presenza di due rappresentanti del Dipartimento della sanità e della socialità e del Dipartimento istituzioni, che sono i dipartimenti interessati a questo tipo di attività, assieme a un membro della Società svizzera di psicologia legale. Società, lo ricordiamo, che ha sostenuto con la Federazione svizzera delle psicologhe e degli psicologi la nascita e la realizzazione di questa formazione. Per noi un riconoscimento importante di attenzione a livello nazionale in quanto conferma il desiderio di uniformità con il contesto svizzero che questo tipo di formazione veicola.

Quali aspetti della psicologia vengono soprattutto affrontati?

Il programma, scaturito dal confronto con le colleghe e i colleghi della Società svizzera di psicologia legale e con i partner del territorio, va a esplorare alcune aree utili per chi, nell’ambito della psicologia, si occupa di svolgere, in particolare, attività peritale. La psicologia legale si estende dalle attività di consulenza all’interno degli istituti legati all’universo carcerario all’applicazione di misure e pene giuridiche fino all’effettuazione di perizie sia in ambito civile, si pensi ad esempio a tutto il mondo della tutela e della curatela, fino al campo penale in collaborazione con gli psichiatri coinvolti. Ma la psicologia legale è anche quell’area della psicologia che si dedica alla presa a carico terapeutica sotto controllo giuridico, previa domanda dell’autorità, coi rapporti relativi a come il trattamento prescritto si sviluppa; per non parlare della formazione e della ricerca che costituiscono un ulteriore investimento per gli specialisti di quest’area. Tra queste e altre aree di attività si è focalizzata nel Cas l’attenzione proprio sull’attività peritale stabilendo, nel percorso formativo proposto, delle tappe, degli snodi, che costituiscono alla fine tre blocchi di percorso tra loro dialoganti.

Ci parli di quelli che lei definisce i tre blocchi di percorso tra loro dialoganti.

Il primo si sviluppa attraverso un approfondimento del contesto giuridico e psicolegale con voci autorevoli capaci di dare gli strumenti di orientamento necessari a chi svolge questa attività o a chi si appresta a farlo. Lo si farà approfondendo gli aspetti giuridici, forensi e criminologici, oltre che naturalmente di ruolo, con l’intento di contestualizzare al meglio il lavoro dello psicologo con mandato peritale. Nella seconda tappa lo scopo è quello di approfondire gli ambiti specifici di investimento del perito. Si è scelto, per questa prima edizione, di concentrarsi sull’adulto, dunque ci saranno specifiche formazioni che si muoveranno in questo contesto, con ampio utilizzo della casistica portata dai formatori. Si è voluta sostenere infatti una formazione non solo teorica e frontale, ma anche basata su situazioni concrete con metodologie di coinvolgimento dei partecipanti che li vedono protagonisti attivi della loro formazione. Discussione di casi, esercitazioni, approfondimenti basati su esperienze concrete faranno da filo rosso a questa seconda tappa ma anche costituiranno un preambolo al terzo e ultimo contenitore formativo, quello rappresentato dalla sessione dedicata e concentrata sulla stesura del report psicodiagnostico. Qui le giornate formative saranno volte a tradurre l’osservazione e la valutazione in rapporto peritale con attenzione al tipo di interlocutore e istituzione al quale esso è rivolto.

Non è mancata recentemente anche una novità.

Dando seguito al processo di sviluppo dell’attività dell’Unità di psicologia applicata del Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale, oramai sufficientemente strutturata per costituirsi come entità a sé stante, e in considerazione anche dell’aumento della massa critica gestita, la Direzione della Supsi ha deciso di separare l’Unità di psicologia applicata dal Centro competenze metodologie della ricerca dandole statuto e percorso autonomo. A partire dall’1 febbraio 2022 l’Unità di psicologia applicata è diventata quindi Centro competenze psicologia applicata che è oggi attiva sui fronti della ricerca, della didattica di base e nella post-formazione così come nei servizi che vanno dallo sportello di ascolto all’interno della Supsi per personale e studenti, alle indagini peritali. Un team che crea legami tra le diverse dimensioni di cui si occupa inserendosi nei contesti regionali legati alla psicologia e alla sua pratica. Sviluppare un progetto di questo tipo ha rappresentato dunque una continuità con un lavoro di rete e di collaborazioni coltivato nel tempo.

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